Calamità naturali: le istituzioni puntano sul mondo assicurativo
13 mag 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Le calamità naturali sono in aumento. Alluvioni, terremoti e frane periodicamente colpiscono molte regioni italiane con relative (spesso tragiche) conseguenze, soprattutto in un Paese come l’Italia dove molte aree sono a forte rischio idrogeologico. Purtroppo questi eventi atmosferici estremi sono in aumento a causa dei cambiamenti climatici e in alcuni casi si contano numerose vittime e ingenti danni.
Dopo le aziende toccherà ai privati
La frequenza di questi fenomeni ha portato il governo a introdurre l’obbligatorietà di stipulare un’assicurazione contro le calamità naturali che entrerà in vigore il 31 dicembre di quest’anno. Al momento l’obbligo è riservato solo alle aziende, ma è possibile che presto saranno anche le proprietà private ad essere interessate, in particolare le abitazioni.
Gli annunci del governo
A porre l’attenzione sul tema è stato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, che a margine del convegno Calamità: nuovi percorsi per la Ricostruzione, ha dichiarato: “Lo Stato non è più nelle condizioni di sostenere il costo così rilevante [della ricostruzione] che è destinato a crescere. In Italia solo il 7% delle unità abitative è coperto da polizze assicurative. Per questo abbiamo voluto inserire nella Finanziaria 2024, e inserito anche nel Ddl per la ricostruzione, un riferimento alle polizze assicurative: le aziende hanno l'obbligo di sottoscrivere polizze assicurative. In un secondo tempo passeremo alle unità abitative delle famiglie, con il concorso dello Stato. Non lasceremo il cittadino da solo".
Il senso di questa dichiarazione è chiaro: ipotizzare una legge che imponga a tutti i proprietari di casa di stipulare un’assicurazione che copra da questi eventi, per evitare che poi i costi della ricostruzione ricadano sullo Stato. L’apertura finale lascia ipotizzare che il governo potrebbe fornire aiuti economici alle famiglie alle prese con quest’obbligo.
I dati sulle assicurazioni per calamità naturali
Ad oggi circa il 44% delle abitazioni private è coperto da una polizza, ma in prevalenza si tratta di quella “scoppio e incendio” che viene sottoscritta alla stipula del mutuo. Tra le case assicurate, solo il 5,3% è coperto anche per le calamità naturali, una quota quindi davvero esigua.
Difficile fare una stima di quanto questo tipo di polizza possa costare perché i fattori da considerare sono tanti: dalle caratteristiche dell’immobile (anno di costruzione, condizioni dell’edificio, ecc.), alla zona in cui è ubicato con il relativo indice di rischio. Considerando la varietà paesaggistica del nostro Paese ogni caso sarebbe diverso.
Qualunque sarà la decisione delle istituzioni, è chiaro che questo argomento non può passare in secondo piano per poi tronare di attualità al verificarsi di un’alluvione o di un terremoto. Andrebbe pianificato anzitutto attraverso interventi di messa in sicurezza delle zone più a rischio, un miglioramento delle infrastrutture e una maggiore attenzione delle autorità locali.
La copertura assicurativa può essere una parte importante di questa strategia, ma bisognerebbe anzitutto provare a prevenire gli effetti più nefasti di eventi naturali estremi, soprattutto per evitare che si consumino nuove tragedie.
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