Patente B a 17 anni: le novità dall'Unione Europea
20 ott 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

L'Unione Europea ha dato il via libera a una riforma significativa delle norme sulle patenti di guida, con l'obiettivo primario di migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti mortali. Questo pacchetto di misure non riguarda solo l'età in cui si può iniziare a guidare, ma tocca anche la formazione, i controlli e la validità dei documenti in tutta l'UE. Per il settore assicurativo, queste novità implicano una riorganizzazione delle politiche per i neopatentati, che diventeranno più giovani ma, si spera, anche più preparati. Gli Stati membri hanno tre anni di tempo per recepire la direttiva e adeguarla al diritto nazionale. Ma quali sono le principali modifiche che interesseranno i futuri automobilisti, specialmente i diciassettenni?
Patente B a 17 anni: la guida accompagnata diventa la norma
La novità che più salta all'occhio è la possibilità di conseguire la patente B già a 17 anni. Sebbene in Italia esistesse già la "Guida Accompagnata", con questa direttiva l'istituto viene rafforzato e promosso come standard europeo per l'accesso anticipato alla guida, consentendo di acquisire esperienza pratica in un contesto supervisionato.
Ecco i punti chiave per la guida a 17 anni:
- è possibile ottenere la patente B a 17 anni, superando gli esami;
- fino ai 18 anni si potrà guidare solo se accompagnati da un conducente esperto (patente da almeno 10 anni);
- l'età minima per le patenti professionali (C per autocarri e D per autobus) viene abbassata, a patto di conseguire il Certificato di Abilitazione Professionale (CAP).
Formazione e controlli: esami più severi e periodo di prova
La riforma non si limita ad abbassare l'età, ma innalza anche gli standard di preparazione e controllo. L'attenzione si sposta sulla formazione, che dovrà essere più completa e al passo con le moderne tecnologie.
Le modifiche riguardano:
- esami teorici aggiornati: le prove includeranno domande su sistemi di assistenza alla guida (ADAS), gestione degli angoli ciechi e rischi legati alla distrazione da cellulare;
- periodo di prova esteso: per tutti i neopatentati, viene introdotto un periodo di prova di almeno due anni, durante il quale si applicheranno norme più severe;
- validità sanzioni UE: se la patente viene sospesa in uno Stato membro per gravi infrazioni, tale provvedimento sarà riconosciuto e applicato in tutti gli altri Paesi UE.
Ricadute sulla RC Auto: un rischio da ricalibrare
Per le compagnie assicurative, la patente a 17 anni con guida accompagnata rappresenta un elemento per la ricalibrazione del rischio RC Auto.
Le novità europee influenzeranno l'RC Auto in diversi modi:
- valutazione del rischio: durante il periodo accompagnato (17-18 anni), il rischio è mitigato. Le compagnie potrebbero offrire tariffe intermedie o sconti per l'anno di guida supervisionata;
- incentivi per la formazione: la formazione più mirata e il focus sugli ADAS potrebbero portare le compagnie a premiare i giovani che completano corsi di guida sicura aggiuntivi;
- controllo del rischio: la validità delle sospensioni in tutta l'UE fornirà alle assicurazioni uno strumento di controllo più efficace del curriculum di guida del neopatentato.
In sintesi, la riforma introduce maggiore complessità nella valutazione, ma offre anche nuovi parametri basati sulla responsabilità, fondamentali per tariffe RC Auto più eque e mirate.
A proposito di neopatentati: l'impatto sull'acquisto dell'auto
L'arrivo di un neopatentato in famiglia non influisce soltanto sul premio RC Auto, ma ha anche un impatto diretto sulle scelte d'acquisto. Secondo un'indagine commissionata da Facile.it a mUp Research, sono circa 1,1 milioni i genitori italiani che hanno dichiarato di dover cambiare automobile a causa del conseguimento della patente da parte del figlio o della figlia. Il motivo principale risiede nei limiti di potenza imposti dal Codice della Strada ai neopatentati, che spesso rendono l'auto di famiglia non idonea.
Questo fenomeno non è omogeneo in Italia:
- l'intenzione di cambiare auto è maggiore al Sud (quasi il 24%) e nelle grandi città (27,9%);
- è meno sentita nel Nord-Est (10,3%).
Va specificato che non tutti sono costretti al cambio: circa un milione di genitori non rinuncerà alla propria auto perché ne acquisterà una nuova e adatta per il figlio, mentre il 27,1% non ne avrà bisogno in quanto una vettura idonea è già presente nel parco auto familiare. In ogni caso, la normativa sui limiti di potenza è un fattore determinante che le famiglie devono considerare, subito dopo il costo dell'assicurazione.
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