Oltre un milione di over 80 al volante: tra autonomia e costi per tutti
17 nov 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

La presenza di automobilisti molto anziani sta aumentando: secondo l’analisi di Facile.it, su un campione di oltre 5 milioni di preventivi RC auto il 3% risulta intestato a persone nate prima del 1945 — cioè a guidatori con 80 anni o più, una platea che in Italia si avvicina al milione. Non c’è da stupirsi visto che l’Italia ha una demografia che tende a invecchiare. Allo stesso tempo le compagnie applicano premi più alti a questa fascia: il premio medio per chi ha tra 80 e 89 anni si aggira sui 350–360 euro, con aumenti del 10-15% rispetto a chi ha 50-69 anni.
Il dibattito: fino a che età si dovrebbe guidare?
La statistica racconta un fenomeno doppio: più anziani in auto e tariffe che riflettono il rischio percepito dalle compagnie.
Il tema è delicato: da una parte c’è il valore dell’autonomia personale e della mobilità degli anziani; dall’altra la necessità di tutelare la sicurezza collettiva. Si tratta di elementi tenuti in considerazione dall’autorità che la affronta con una normativa che prevede visite mediche più frequenti con l’avanzare dell’età (il rinnovo può diventare biennale oltre una certa soglia). La visita verifica vista, udito, riflessi e condizioni cliniche.
Non è la prima volta che si accende il confronto pubblico su questo tema: c’è chi chiede limiti più stringenti, esami più approfonditi, o controlli sanitari specialistici. Chi addirittura sarebbe per vietare la patente dopo una certa età, ma non manca chi dall’altro lato denuncia che restrizioni troppo rigide rischiano di isolare le persone fragili.
Il legislatore prova a bilanciare il diritto alla mobilità con la responsabilità di non mettere a rischio gli altri utenti della strada, ma non è di facile soluzione.
Cosa cambia per le assicurazioni — e come ridurre il rischio (e il premio)
Non è un problema che riguarda solo gli anziani ma tutti gli automobilisti. Le compagnie assicurative operano “spalmando” il rischio su tuti gli utenti della strada, partendo dai costi sostenuti l’anno precedente. Ne consegue che più sinistri o una maggiore frequenza di incidenti in generale, si riflette, alla lunga, sui premi RC Auto di tutti: se cresce la probabilità di risarcimenti, le tariffe medie salgono e questo pesa su tutti gli assicurati. D’altronde non ci sono statistiche che segnalano una maggiore sinistrosità degli anziani: le cause più frequenti di incidenti sono la distrazione e l’alta velocità. Dato ampiamente dimostrato anno dopo anno.
Tuttavia non si può regolamentare tutto e magari i guidatori più fragili (come gli anziani) potrebbero adottare limitazioni volontarie (ad esempio evitare la guida notturna o viaggi lunghi); valutare veicoli con moderni sistemi di assistenza alla guida (frenata automatica, avviso di deviazione) che possono ridurre il rischio e talvolta generare sconti tariffari sull’assicurazione.
È anche la famiglia che deve in qualche modo vigilare, mantenendo un dialogo aperto e rispettoso con i parenti più anziani e suggerire alternative alla guida (come il trasporto pubblico).
In conclusione: il fenomeno degli over 80 al volante pone questioni pratiche e umane. Serve un approccio equilibrato che metta al centro la sicurezza — ridurre i rischi non protegge solo chi è più fragile, ma contribuisce a contenere i costi assicurativi per tutti. Ecco perché prevenire incidenti è una priorità collettiva, non solo un tema individuale.
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