13 set 2019 | 2 min di lettura
Allarme rosso per i centauri. Secondo i dati dell'Osservatorio Asaps, quella che si sta concludendo è l'estate peggiore di sempre per i motociclisti: sulle strade italiane, nei fine settimana dei tre mesi di giugno, luglio e agosto, i morti sono stati 185. In dettaglio, 70 vittime sono state registrate nei quattro fine settimana di giugno, 45 nei week end di luglio e 70 nei cinque fine settimana di agosto. C'è di peggio: un fine settimana, il primo di agosto, ha il triste record dei lenzuoli bianchi sulle strade con ben 25 motociclisti deceduti in 22 schianti. Dati raccapriccianti, che devono far riflettere anche chi va in auto: dati che si pagano in vite umane e in rincari spesso assurdi di tariffe come l'Rc auto.
Una strage sotto silenzio. “Sappiamo che nessuno ne parla e allora lo facciamo noi - spiega Giordano Biserni, presidente Asaps - È intollerabile, si tratta di una vera e assurda mattanza. Basti pensare che quei tredici fine settimana corrispondono a 39 giorni: in sostanza, saremmo di fronte a una media di quasi cinque motociclisti morti ogni giorno, con un picco di otto morti al giorno solo nel primo fine settimana di agosto. Se questa fosse la media giornaliera dei 365 giorni, arriveremmo ad avere 1.731 morti l’anno solo fra i motociclisti, un numero ancora più assurdo rispetto ai 685 motociclisti deceduti in tutto il 2018 secondo l'Istat”.
Giugno nero per le moto. I quattro fine settimana di giugno, secondo il report Asaps, segnano il triste record di 70 motociclisti morti in incidenti stradali. Questo viene spiegato dagli esperti, in parte, con la voglia di moto dopo un maggio piovoso e freddo. Piccolo miglioramento nei quattro week end di luglio, mentre agosto mostra l'altro record: 22 schianti con 25 morti nel primo fine settimana (tre incidenti sono stati plurimortali). Cifre mai viste prima, dicono dall'Asaps, con una media di 8 motociclisti morti ogni giorno.
Di chi è la colpa? Difficile stabilirlo. La stessa Asaps sottolinea che, da una parte, esiste il comportamento dei motociclisti con l'assunzione di un certo rischio, visto che di frequente i centauri si rivelano refrattari al rispetto delle regole del codice della strada. D'altra parte, non va trascurata, sempre secondo Asaps, la responsabilità degli automobilisti, molti dei quali sono sempre più distratti alla guida: sotto accusa l'uso del cellulare. In questo senso, la dinamica classica di molti incidenti gravi che coinvolgono i centauri, di frequente, ha questa connotazione: auto che svolta a sinistra, conducente che non si accorge del sopraggiungere del motociclista, da dietro o in senso contrario, scontro e motociclista che ha sempre la peggio.
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