Imposte più alte: Rc Auto, ipotesi aumenti
9 dic 2025 | 2 min di lettura
L’assicurazione auto potrebbe diventare più salata dal 2026. Ma questa volta non c’entrano i rincari di mercato dell’Rc Auto. La causa sta in una proposta contenuta nella legge di Bilancio: la misura prevede l’aumento dell’aliquota sulle polizze infortunio del conducente, che hanno attualmente una tassazione agevolata al 2,5%. La norma propone di allinearla a quella che grava sulla responsabilità civile tradizionale, con l’aliquota che passerebbe al 12,5%.
Possibile prelievo retroattivo
A lievitare, in proporzione, non sarà l’intero importo della Rc Auto ma solo il prezzo della garanzia accessoria in questione, che non appartiene alle coperture obbligatorie. Va da sé, però, che il premio diventerà più salato per chi deciderà di sottoscrivere questa tutela ulteriore.
Il ritocco prevede di portare nelle casse dello Stato circa 100 milioni di euro in più all’anno, che dovrebbero essere sborsati dagli automobilisti. Altra novità in discussione: il cambio di tassazione potrebbe essere retroattivo. A pagare secondo la nuova aliquota, in questo caso, non sarebbero solo i nuovi assicurativi ma anche quelli che hanno scelto la polizza infortunio del conducente negli ultimi dieci anni. Se così fosse, l’incasso fiscale sarebbe attorno al miliardo.
Automobilisti e assicurazioni
La novità, se approvata, rappresenterà un peso in più per gli automobilisti, che nell’ultimo periodo hanno già fatto i conti con un caro del premio medio. Ma a rimetterci potrebbero non essere solo gli utenti. Anche le compagnie assicurative potrebbero rimetterci.
Il prelievo del 12,5% non solo non rappresenta un vantaggio (visto che a incassare è lo Stato) ma potrebbe essere un problema: le condizioni meno convenienti potrebbero infatti spingere gli automobilisti interessati a rinunciare alla copertura accessoria.
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