Dai paradisi fiscali…a quelli assicurativi
2 mag 2017 | 2 min di lettura

Non sarà forse sfuggito a molti Italiani, magari in vacanza lungo la Penisola in occasione degli ultimi “ponti” e quindi in circolazione su strade e autostrade, il nuovo boom di auto con targa dell’Est.
Peccato che al volante non vi siano realmente cittadini provenienti dai paesi dell’Europa orientale, ma nostri connazionali che avrebbero scoperto, dopo i paradisi fiscali, quelli assicurativi. In testa alla lista dei Paesi più gettonati non ci sono le isole Cayman infatti, bensì Bulgaria e Romania, Slovenia, Croazia e Ungheria.
A svelare i retroscena di questo nuovo fenomeno, molto diffuso in particolare a Napoli e provincia per dribblare il costo dei premi assicurativi, è un articolo di cronaca del Corriere del Mezzogiorno.
Occorre premettere tuttavia, come infatti viene ribadito anche dagli autori del pezzo, che la circolazione di tali auto, prive ovviamente di polizza Rc auto stipulata in Italia, è del tutto legale per quanto “furbetto”.
In che cosa consiste l’ “evasione”? In pratica, il principio della “libera circolazione delle persone e delle merci” sancito dall’Unione europea permette di firmare un contratto di leasing a lungo termine con una delle tante concessionarie auto sorte soprattutto in Bulgaria e Romania e che si servono di società corrispondenti nel nostro Paese. Il meccanismo funziona anche se si possiede già un’auto immatricolata in Italia: in tal caso, come indicato nell’articolo, “le solite società di leasing dell’Est accetteranno di reimmatricolare e intestarsi il veicolo, subito dopo faranno firmare il contratto di affitto all’ex proprietario, il quale ovviamente non dovrà più preoccuparsi di pagare assicurazione e tassa di possesso”.
Il risparmio ottenuto ricorrendo a questo sistema è consistente: un leasing a lungo termine costa non più di cinquanta euro mensili per un totale di 600 euro all’anno e consente di non stipulare alcuna Rc auto in Italia. Chi sceglie questo sistema la fa franca anche sul pagamento delle multe: le contravvenzioni stradali non contestate subito al guidatore devono essere per legge inviate alla società in Bulgaria, Romania o in altri paesi europei. Ma a questo punto il tutto finisce per arenarsi e quasi mai il responsabile viene individuato e sanzionato.
Quanti sono i furbetti della targa? Difficile stimare l’entità del fenomeno anche se la Polizia stradale e Municipale in particolare di Napoli e Provincia, dove sarebbe nato, concordano sul fatto che sia in costante aumento.
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