22 mar 2013 | 2 min di lettura
L'approvazione e la conseguente introduzione del contratto base che ha cambiato faccia all'assicurazione Rc auto ha scatenato una ridda di polemiche e di contestazioni da parte di numerose compagnie assicurative. Una gran parte delle quali si dice apertamente contraria al provvedimento che riguarda la scatola nera, dispositivo elettronico considerato capace di monitorare tutti gli spostamenti che vengono compiuti sulle quattro ruote, registrando passo passo i sinistri che vengano subito dal proprietario del veicolo.
Molte compagnie, come Direct Line e Intesa Sanpaolo, propongono da tempo formule che comprendono al loro interno l'installazione di una scatola nera: nonostante questo, la preoccupazione del settore nel suo complesso è che questa scatola nera diventi obbligatoria, almeno da quanto dispongono le linee attuative del decreto sviluppo, benché il testo di legge non indichi nessuna prescrizione. Le assicurazioni sono convinte che l'obbligo di mettere a bordo la scatola nera genererebbe un effetto contrario a quello sperato, produrrebbe cioè un nuovo rincaro delle polizze. Perché? Perché l’installazione di un sistema elettronico come questo, così all'avanguardia rimarrebbe alla fine a carico delle compagnie assicurative stesse, le quali, per agevolarne l'installazione e la conseguente diffusione, sarebbero costrette a proporre una “significativa riduzione” dei premi.
“Se tutti gli automobilisti decidessero a favore dell'installazione delle scatole nere il costo per il sistema assicurativo nel suo complesso ammonterebbe a circa 3,1 miliardi, visto che ogni congegno ha un costo d’esercizio di 75 euro l'anno”, spiega Alessandro Santoliquido, direttore generale di Sara Assicurazioni nonché responsabile della commissione Rc Auto Ania. “A Napoli” prosegue Santoliquido, “città nella quale le tariffe dell'Rc auto sono più elevate che nel resto d'Italia, raggiungere il break even con l'installazione del congegno sarebbe fattibile, forse, se attraverso le scatole nere scendesse di almeno il 13% il costo dei sinistri. Per centrare l'obiettivo però, il risparmio dei sinistri dovrebbe essere del 131% ad Aosta e del 26% a Trieste, cosa ovviamente irrealistica”. A essere perplesse sono anche le associazioni dei consumatori: per evitare il rischio dei rincari, il vice presidente di Federconsumatori Francesco Avallone suggerisce di limitare il provvedimento delle scatole nere “alle zone dove risulta essere maggiore il rischio delle frodi assicurative e dei comportamenti scorretti”.
di Franco Canevesio
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