Finte candidature truffe del ceo: attenzione ai deepfake

L’evoluzione dei deepfake

Lo studio illustra la portata e la maturità che hanno raggiunto i deepfake, ossia audio, video e immagini manipolati attraverso l’intelligenza artificiale. Per realizzarli non sono più necessarie competenze specifiche. E, spiega il report, nell’underground cybercriminale si possono trovare tutorial, strumenti e servizi che aiutano a semplificare queste operazioni.

I deepfake sono quindi sempre più attendibili, sempre più realistici e sempre più diffusi. Costituiscono così una costituiscono ormai una costante minaccia, davanti alla quale la cautela non è mai troppa: soprattutto (ma non solo) per le imprese, è sempre preferibile affiancare ai sistemi antifrode anche polizze dedicate, in grado di assicurare ripristini rapidi e risarcimenti in caso di intrusione.

Come agiscono i criminali

Ma come agiscono i criminali? Tra le esche più frequenti c’è la cosiddetta “truffa del ceo”. Si tratta, in sostanza, di un video in tempo reale manipolato, nel quale vengono simulate le parole e le movenze di un dirigente d’azienda, che possono condizionare autorizzazioni aziendali oppure finte assunzioni con l'obiettivo di carpire dati personali.

In altri casi, i processi di selezione del personale vengono compromessi da falsi candidati che utilizzano l’AI per superare i colloqui, con l’obiettivo di ottenere accesso ai sistemi aziendali.

“L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella creazione di asset media – concludono gli specialisti di Trend Micro – non è più un rischio futuro, ma una minaccia reale”.