Furti d’auto: la più “amata” dai ladri è la Panda
4 ago 2025 | 2 min di lettura

Nel 2024 i furti di veicoli sono stati 136.000, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Il livello è ormai tornato ai livelli pre-Covid. I furti delle auto (che rappresentano oltre metà del totale) sono aumentati del 6%, ma (seppur in numeri assoluti più contenuti) sono quelli dei mezzi commerciali a colpire: +112%. In pratica, sono più che raddoppiati.
I dati, che emergono dal Dossier sui Furti di veicoli 2025 elaborato da LoJack Italia, portano il conto a un milione e 700.000 veicoli rubati tra il 2013 e il 2024. Di questi, un milione è sparito nel nulla, finendo per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio, con destinazione soprattutto verso Balcani, Nord Africa e Medio Oriente.
Le auto più rubate
Nel complesso, i furti di “quattro ruote” (auto, Suv e Van) sono tornati a superare la soglia delle 100.000 unità. Non succedeva dal 2018. Nella classifica dei modelli di vetture più rubati si registra il primato assoluto della Panda: quasi una sottrazione su cinque riguarda il modello più venduto tra quelli Fiat. Seguono 500 (5.254 futi), Lancia Ypsilon (5.048), Punto (4.295) e Alfa Romeo Giulietta (3.606). Chiudono la top ten FIAT 500 L, Smart Fortwo, la Citroen C3, Volkswagen Golf e Ford Fiesta (1.496).
Furti e ritrovamenti
A fronte di un aumento generalizzato dei furti, resta stabile il tasso di ritrovamento dei mezzi sottratti, al 45%. Lo scorso anno ne sono stati ritrovati più di 60.000, mentre di oltre 75.000 si sono perse le tracce.
Due sono i trend che si sono palesati con maggiore evidenza nell’ultimo anno: una crescente focalizzazione delle organizzazioni criminali dedite a queste attività sulle aree tradizionalmente più colpite; un sempre maggiore utilizzo della tecnologia per sottrarre veicoli di ultima generazione.
Le regioni a rischio
In cinque Regioni (Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia) avviene il 78% dei furti. Un’incidenza con ripercussioni sui premi delle assicurazioni, più alti dove i rischi sono maggiori.
La concentrazione, spiega l’indagine, “conferma la polarizzazione del fenomeno”. Ci sono, in sostanza, aree in cui il rischio di restare vittima di questo crimine è decisamente più concreto e Regioni nelle quali l’eventualità del furto è molto meno frequente: in Molise, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Basilicata, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta ogni anno si verificano meno di 600 episodi l’anno.
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