Risparmio: per gli Over 60 in pensione è un’abitudine
13 ago 2025 | 3 min di lettura

Gli italiani si confermano previdenti, preoccupati per la terza età, ma pronti ad aiutare economicamente le nuove generazioni, disponibili ad investire nella casa e molto meno negli strumenti finanziari. A rivelarlo è un’Indagine realizzata da Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi.
Sempre più italiani si confermano impegnati a risparmiare
Nel 2025 gli italiani inclini a risparmiare rappresentano ben il 58 per cento del totale. Si tratta del valore più elevato degli ultimi vent’anni (il minimo era stato nel 2014, con appena il 39% di risparmiatori), in aumento rispetto sia al 2023 (52%) che al 2024 (56%). Risparmiano più gli uomini (61%) che le donne (57%) e le persone con un titolo di studio più elevato. Il rapporto rileva una relazione diretta anche tra titolo di studio e indipendenza finanziaria, che premia chi ha una laurea: oltre il 90% dei laureati dichiara di possedere una piena indipendenza finanziaria (84,2% il totale campione). Per il 36% degli intervistati le risorse accantonate servono ad affrontare genericamente imprevisti futuri. Il 38% invece risparmia in vista di precisi obiettivi tra cui l’acquisto della casa o la costruzione di una pensione integrativa.
Salute e assistenza: scarso ricorso alle polizze per affrontare il futuro
Più in generale, l’indagine conferma la tendenza a considerare il risparmio come un salvagente per i casi di emergenza: nonostante vi siano già in commercio diverse polizze, resta bassa la diffusione di polizze Long Term Care ( dette anche LTC, che consentono di ottenere rimborso in caso di perdita dell’autonomia dell’assicurato) ma anche sanitarie e vita, specie tra i giovani, dove solo il 13,1%, il 13,6% e il 19,7%, rispettivamente, gode di una copertura.
L’interesse per le polizze LTC rimane limitato anche successivamente, con valori che oscillano tra il 10% e il 20% nelle fasce d’età centrali e con importanti differenze di genere.
Soltanto il 17,9% degli intervistati è protetto da una forma di assicurazione (individuale o familiare, collettiva o aziendale) che copre, in tutto o in parte, le spese mediche (era il 17,5% nella passata edizione dell’Indagine): le polizze individuali o familiari costituiscono la maggioranza (12,2%), quelle aziendali o di categoria riguardano meno del 6% del campione. Dopo i 70 anni, la percentuale di intervistati coperti da assicurazione salute scende a meno di un quinto.
I risparmi degli Over 60 a supporto di figli e nipoti
I risparmiatori tra i 60 e gli 85 anni d’età ( definiti complessivamente come i risparmiatori della Silver Age cui è dedicata un parte dell’Indagine 2025) nonostante l’uscita del mondo del lavoro, restano in gran parte soggetti attivi da un punto di vista economico. In media quasi 2 su 3 continuano ad accantonare una quota delle proprie entrate, con una propensione al risparmio abbastanza simile a quella delle fasce di età precedenti (cioè tra il 10% e il 13%).
Il risparmio a scopo precauzionale resta prevalente tra gli ultraottantenni, legato soprattutto a incertezze sanitarie e imprevisti. Cresce significativamente con l’età il risparmio finalizzato ad aiutare i figli e i nipoti.
I “silver” appaiono un pilastro del welfare familiare: sostengono economicamente figli e nipoti e dedicano loro tempo. Il 70% ritiene che “bisogna lasciare almeno la casa ai figli”; la metà circa reputa che “l’eredità sia un dovere morale”.
Interessante, tuttavia, notare che circa il 43% dichiara che “gli eredi debbano meritare l’eredità” e che solo meno del 20% sostenga che “prima dell’eredità bisogna godersi i frutti (del risparmio accumulato)”.
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