Mercato auto: 2024 negativo, cosa ci aspetta nel 2025?
30 dic 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Il 2024 ha confermato un trend negativo per il mercato automobilistico italiano, con un crollo delle immatricolazioni. A novembre sono state vendute 124.251 unità, segnando un calo del 10,8% rispetto allo stesso mese del 2023. Complessivamente, nei primi undici mesi del 2024, le immatricolazioni hanno registrato una riduzione dello 0,2% rispetto all’anno precedente, con un totale di 1.457.505 unità. Il dato finale per l’anno dovrebbe attestarsi intorno a 1.566.000 auto vendute, un livello che rimane inferiore del 18,3% rispetto al 2019, l’anno pre-pandemia.
I motivi della crisi
La crisi del settore auto si inserisce in un contesto complesso, dominato da fattori economici e strutturali. La riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, sommata all’aumento dei prezzi delle auto, ha spinto molti a rivolgersi al mercato dell’usato. A ciò si aggiungono i costi elevati delle materie prime e l’incertezza legata alla transizione ecologica. Il mercato delle auto elettriche, spesso visto come il futuro della mobilità, non sta crescendo come sperato: a novembre 2024, le immatricolazioni di auto full electric sono diminuite del 17,1% rispetto all’anno precedente, con una quota di mercato che si attesta solo al 5,3%.
Le nuove normative europee sulle emissioni, in vigore dal 2025, potrebbero aggravare ulteriormente la situazione. Secondo Luca de Meo, CEO di Renault, il regolamento aumenterà il costo dei veicoli del 40%, penalizzando ulteriormente i consumatori e i costruttori. Anche il Governo italiano, per voce del ministro Adolfo Urso, ha criticato il Green Deal europeo, definendolo una misura che rischia di amplificare la crisi.
Le prospettive per il 2025
Le previsioni per il prossimo anno non sono ottimistiche. Solo il 5% dei concessionari prevede un incremento delle vendite, mentre il 58% teme un ulteriore calo. Le normative più stringenti, i costi crescenti e la concorrenza delle auto cinesi sul mercato europeo complicano uno scenario già difficile. Per affrontare il 2025, sarà necessario un intervento coordinato che riequilibri le esigenze ambientali con quelle economiche, per evitare una crisi ancora più profonda nel settore auto.
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