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Autovelox, caos sentenze: cosa succede dal 12 giugno

2 giu 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

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Con gli autovelox al centro di numerosi decreti del Ministero dei Trasporti e di un’infinità di ricorsi, la situazione sembra più confusa che mai. Negli ultimi giorni, la Corte di Cassazione ha emesso due sentenze contraddittorie, entrambe firmate nello stesso giorno e dallo stesso relatore, che hanno sollevato dubbi sulla validità delle multe per eccesso di velocità rilevate da apparecchi non omologati. A rendere ancor più intricata la questione, dal 12 giugno 2025 entreranno in vigore le disposizioni del decreto Autovelox (MIT 11 aprile 2024) sul corretto posizionamento degli strumenti di controllo. Tra sentenze contrastanti e nuove regole, gli automobilisti si trovano in mezzo a un vero e proprio caos normativo.

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Cassazione: omologazione sì, omologazione no

Nel corso di un’unica giornata, la Cassazione ha emesso due pronunce che sembrano “farsi la guerra” tra loro. La prima sentenza riafferma che l’assenza di omologazione dell’autovelox è sufficiente per annullare la multa: un principio ormai consolidato, poiché gli apparecchi devono essere tarati e omologati secondo i requisiti previsti dal Codice della Strada. Fino al 2024, infatti, la giurisprudenza aveva già stabilito che le multe provenienti da strumenti non omologati fossero nulle e ciò era considerato un fatto notorio. Tuttavia, poche ore dopo, la seconda sentenza introduce un nuovo requisito per ottenere l’annullamento: deve essere presentata una querela di falso nei confronti di chi ha firmato il verbale. Un procedimento non da poco, perché implica oneri aggiuntivi per l’automobilista e una procedura giudiziaria onerosa. Bastano due righe di differenza per rivoluzionare le linee guida seguite finora, generando un’incertezza che persino i giuristi faticano a dirimere.

Sentenza 2: la querela di falso che cambia tutto

Secondo la seconda pronuncia, non basta più dimostrare che l’autovelox non fosse omologato: il conducente deve ora avviare una querela di falso contro il verbale per autosostenere la nullità. È un passaggio definito “sproporzionato” da molti esperti, poiché l’inadempienza all’omologazione non dipende dall’automobilista, ma dallo Stato stesso, che non ha mai emanato il decreto tecnico attuativo. In pratica, il conducente dovrebbe sostenere due giudizi: uno civile per contestare la multa e l’altro penale per dimostrare la falsità delle attestazioni contenute nel verbale. Un aggravio che rischia di scoraggiare qualsiasi ricorso, malgrado sia palese che gli autovelox non siano stati conformi alla legge. Questo nuovo orientamento contraddice la pronuncia precedente e amplifica il caos normativo su un tema già di per sé complesso.

12 giugno: nuove regole sul posizionamento degli autovelox

Proprio mentre scalpitano le pronunce della Cassazione, il 12 giugno 2025 diventa operativo il decreto Autovelox (MIT 11 aprile 2024) sul posizionamento degli apparecchi di rilevamento a distanza. D’ora in poi, le postazioni di controllo dovranno rispettare regole precise:

  • Individuazione dei tratti con un provvedimento del Prefetto e segnalazione obbligatoria almeno un chilometro prima della postazione.
  • Distanze minime tra due dispositivi, variabili da 1.000 a 4.000 metri a seconda della tipologia della strada (urbana o extraurbana).
  • Divieti di installare autovelox su strade urbane con limite inferiore a 50 km/h o extraurbane in cui il limite sia minore di 20 km/h rispetto a quello massimo consentito.
  • Necessità del parere Prefettizio in ogni caso.

Queste norme – pensate per porre fine alla “giungla regolamentare” degli ultimi anni e scoraggiare l’utilizzo di questi dispositivi da parte delle istituzioni locali per fare cassa – dovrebbero ridurre i ricorsi e rendere più trasparente l’uso degli autovelox. Resta però da vedere come verranno applicate sul campo e quanti ricorsi nasceranno comunque a valle dei requisiti di omologazione e posizionamento.

Conclusione: con la guida prudente non si sbaglia mai

In attesa di chiarezza dalle sentenze e di verificare gli effetti pratici delle nuove regole, l’unica certezza resta che il modo migliore per non rischiare sanzioni è rispettare i limiti di velocità, con o senza autovelox. Mantenere una guida prudente, tenere la distanza di sicurezza e non cedere alla tentazione di accelerare sono comportamenti che prevengono incidenti e contribuiscono a proteggere la propria classe di merito RC Auto, evitando possibili aumenti di premio. Meglio rallentare e viaggiare tranquilli, piuttosto che dover affrontare lunghe dispute legali o onerose querelle di falso.

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