Rc auto e pedaggi autostradali: il 2024 inizia con l’ennesimo salasso
2 gen 2024 | 3 min di lettura

Il 2024 per gli automobilisti inizia nel segno dei rincari: oltre al probabile aumento della polizza Rc auto stimato dall’osservatorio di Facile.it, aumenteranno i pedaggi autostradali per effetto dell’approvazione del decreto Milleproroghe. Vediamo insieme le novità e le reazioni delle associazioni dei consumatori.
Salasso per professionisti e autotrasportatori
Spostarsi lungo la Penisola utilizzando la rete autostradale da inizio anno costa di più. Se da un lato per gli automobilisti che viaggiano occasionalmente l’impatto sarà contenuto, per i professionisti e gli autotrasportatori, ossia utenti che utilizzano abitualmente il proprio veicolo per motivi di lavoro, l’aumento rischia di tradursi nell’ennesimo salasso.
Le poche righe pubblicate sul sito del governo al termine dell'ultimo Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto Milleproroghe hanno fissato l'incremento a carico di tutti coloro che dal 1º gennaio 2024 utilizzeranno la rete autostradale: "Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella misura del 2,3 per cento, corrispondente all’indice d’inflazione (NADEF) per l’anno 2024".
Ma che cosa significa questa decisione?
Vuol dire che transitare su un'autostrada a pedaggio costerà il 2,3% in più a prescindere dal gestore della tratta a pagamento. Le stime precedenti la decisione di palazzo Chigi prevedevano un ritocco del pedaggio autostradale dal 2 al 2,5%. Per il momento non è neppure chiaro se, a fronte degli aumento, vi saranno dei miglioramenti sulla rete per effetto dei nuovi piani di investimento, i cosiddetti Pef, Piani economico finanziari.
Ai concessionari il Consiglio dei ministri ha accordato una proroga al 30 marzo 2024 per la presentazione dei Pef e al 31 dicembre 2024 per perfezionarli. A quel punto potranno essere stabiliti gli eventuali adeguamenti in eccesso o in difetto sulle tariffe autostradali 2024.
Le associazioni dei consumatori si schierano contro gli aumenti
Le associazioni di tutela dei consumatori sono però già sul piede di guerra. "Dopo Rc auto, telefonia e alimentari”, ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi, “gli italiani dovranno mettere in conto a partire dal prossimo anno anche i rincari delle autostrade, un’ulteriore voce di spesa che inciderà sulle tasche dei consumatori. Con l'aggravante che a pedaggi più salati non corrisponde un miglioramento dei servizi resi agli utenti, come dimostrano i continui disservizi su tutta la rete, i cantieri infiniti, le lunghissime code che imprigionano gli automobilisti. Al contrario il costo dei pedaggi, a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023, sarebbe dovuto scendere come forma di indennizzo in favore degli automobilisti lesi".
Assoutenti, come si legge in una nota dell'associazione, invoca l'intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi. "Siamo contro tali aumenti anche perché in un momento ancora delicato possono contribuire a ulteriori spinte inflazionistiche soprattutto per i beni di largo consumo, visto che l**'88% delle merci** nel nostro paese viaggia su gomma. Chiediamo al Garante dei prezzi un'analisi immediata e un intervento per scongiurare questo aumento".
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