Legge di stabilità, fine dell’esenzione dal bollo per le auto storiche
24 ott 2014 | 2 min di lettura
E così, anche per le auto storiche è finita la pacchia. La nuova legge di stabilità, infatti, pensa di far calare la mannaia anche su questo segmento che, finora, si era salvato dal caro-bollo e dal carissimo-assicurazioni. Cosa ha in mente il Governo? Vuole introdurre una stretta fiscale su un comparto che finora ha goduto di esenzione dal bollo auto in quanto considerata di interesse storico.
In dettaglio, il nuovo disegno di legge abroga sia il comma 2 che il comma 3 della legge 342 del 2000, commi che estendevano l'esenzione dal bollo per veicoli e moto con almeno 20 anni d’età (e non più 30), in quanto considerati auto e moto di particolare interesse storico e collezionistico (categoria determinata dall'Asi, il registro delle auto storiche italiane e, per le moto, anche dalla Fmi, la Federazione motociclistica italiana). A questo punto resta da vedere se la stretta si estenderà anche all'RC auto, anche se è facile prevedere che ciò accadrà: se una macchina non viene più considerata storica, sembra logico pensare che, oltre a dover pagare il bollo, verrà obbligata a pagare anche una normale assicurazione, non più quella riservata alle auto classiche le quali, proprio in quanto tali, non dovrebbero circolare praticamente mai.
Perché poi, in fondo, proprio qui sta il punto: la mannaia del Governo su questo comparto dovrebbe calare presto proprio perché, stante i continui aumenti di polizze assicurative e di bolli vari, chissà come mai ma, negli ultimi anni, il numero di questi veicoli storici è improvvisamente lievitato. Oggi, in Italia, contiamo circa 4 milioni di classic car, di auto storiche, esenti dal pagamento della tassa di possesso e obbligate, teoricamente, a pagare soltanto 25 euro in caso circolino davvero. Non solo: il problema è che, negli ultimi anni, la stragrande maggioranza di queste auto, in realtà, dicono gli esperti, sono “false” auto storiche. Un sistema perverso e in gran parte lassista, infatti, ha permesso finora che venisse considerata “auto d'interesso storico” qualsiasi bidone che avesse almeno vent'anni di età. Un sistema scandaloso che è andato a danneggiare coloro che, in tutta onestà, cercavano di preservare davvero le automobili classiche, danneggiando di rimbalzo anche il sistema assicurativo e quello della tassazione. Se la norma della nuova legge di stabilità dovesse passare, dunque, si avvicinano tempi bui per i proprietari di presunte auto storiche che dovranno finalmente pagare il bollo, come compete a tutte le altre auto, a meno che non abbiano compiuto 30 anni di età.
di Franco Canevesio
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