Le associazioni dei consumatori contro il risarcimento diretto
10 nov 2021 | 3 min di lettura

Anticoncorrenzialità e abuso di posizione dominante. Sono le due criticità messe in luce da alcune associazioni dei consumatori riguardo l’ipotesi di estendere a tutte le imprese di assicurazione che vogliono operare in Italia con l'Rc auto, l’obbligo di aderire al sistema del risarcimento diretto sottoscrivendo l’accordo Card.
L'ipotesi è contenuta nelle bozze del disegno di legge Concorrenza attualmente in circolazione. La misura, spiegano le associazioni dei consumatori, “obbligherebbe le compagnie estere ad aderire alla procedura creando una grave distorsione della concorrenza e una riduzione dei diritti degli assicurati nella scelta polizze Rc auto tradizionali".
Il risarcimento diretto è solo italiano
"Il risarcimento diretto, particolarità solo italiana, prevede che in caso di sinistro stradale, in alcune situazioni, a risarcire non sia la compagnia di assicurazione del responsabile civile bensì quella del danneggiato - spiega il Movimento consumatori - Tale procedura crea una serie di storture, ma l’estensione dell’obbligo di adesione al risarcimento diretto aggraverebbe l’attuale situazione di oligopolio. Si pensi - prosegue il Movimento consumatori - che le prime cinque compagnie assicurative italiane detengono la maggior parte del mercato nazionale, quasi il 70%".
Mc, chi rompe deve pagare
"Da tempo il Movimento consumatori si batte affinché l’esperienza fallimentare del risarcimento diretto venga superata per tornare a un sistema di responsabilità civile pura, dove chi rompe paga - spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc - Chiediamo il ritorno a una situazione di maggior tutela del consumatore danneggiato che attualmente il sistema non è in grado di garantire".
Aumento del costo del premio
"Il primo effetto che graverebbe sui consumatori - secondo Sonia Monteleone, responsabile settore assicurazioni del Mc - sarebbe l’aumento del costo del premio di polizza. Per non parlare poi del proliferare incontrollato di clausole inconferenti con l’oggetto del contratto di Rc auto, che prevedono decurtazioni illegittime sull’importo del risarcimento che deve sempre rimanere integrale".
Assoutenti è per l'abolizione immediata
Analogo il parere di Assoutenti, che ritiene necessaria l’abolizione del risarcimento diretto. "Il risarcimento diretto non va esteso alle compagnie cosiddette estere, ma abolito del tutto restituendo, agli assicurati polizze Rc auto semplici, il ripristino di un sano meccanismo bonus malus, il pieno diritto alla libera scelta del riparatore di fiducia così come stabilito dalla legge sulla concorrenza approvata nel 2017 costantemente aggirata dalle assicurazioni - commenta Furio Truzzi, presidente nazionale di Assoutenti.
Contestualmente all’abolizione del risarcimento diretto - sostiene Truzzi - va subito introdotta la norma sulla portabilità dei certificati assicurativi, che consentirebbe una maggiore mobilità delle polizze e la depurazione dei contratti da clausole vessatorie e complesse che comprimono i diritti degli assicurati nella loro debole veste di danneggiate".
Le associazioni dei consumatori lanciano alcune proposte rivolte al mercato assicurativo. Tra queste, la portabilità del certificato assicurativo, come avviene nella telefonia; credito d'imposta o supervalutazione delle riserve per la chiusura di posizioni radicate in giudizio; misure per incentivare l’introduzione di operatori esteri, così da attivare la concorrenza; riforma della gestione del Fondo vittime della strada e del sistema delle concessioni; riforma dell’Autorità di vigilanza; eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale; accorciamento termini di legge e sanzioni; inasprimento delle sanzioni, fino alla revoca dell’autorizzazione all’attività per le assicurazioni che non si sono ancora adeguate a fornire chiare informative pre-contrattuali; riparazioni a regola d’arte; rivisitazione della normativa sulla scatola nera.
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