Mondo Assicurazioni
In 11 province Rc Auto più cara
RC auto: arrivano aumenti per undici province
22 giugno 2011
Ve lo avevamo già annunciato: con il federalismo fiscale, le tasse sulle Rc Auto sono destinate, in molte province del Belpaese, ad aumentare. Il decreto, ricorderete, lascia la possibilità di portarle dal 12,5% al 16%, consentendo alle province di accrescere (oppure di diminuire, ma è difficile pensare che avverrà) l’aliquota di un 3,5%.
Ebbene, in molti casi ciò sta già prendendo forma e in alcune province italiane la “stangata per gli automobilisti” è lì a un passo. Molti consigli provinciali, infatti, si sono già mossi per rivedere all’insù l’aliquota. Le prime province a muoversi sono state Bologna, Forlì-Cesena e La Spezia. Tutte e tre hanno fatto valere il +3,5%. Poi sono arrivate Pescara, Chieti e L’Aquila (quest’ultima “solo” + 3%). Quindi negli ultimi giorni è stata la volta di Benevento, Vibo Valentia, Ferrara, Cremona e Alessandria. Al momento sono soltanto queste 11 ad aver ritoccato la percentuale sulle Rc Auto, ma è facile prevedere che molte altre nelle prossime settimane faranno lo stesso. Ciò naturalmente si ripercuoterà sui piani tariffari per il 2012, anno in cui l’imposta Rca costituirà tributo proprio derivato degli enti Provincia.
Tutto ciò avrà effetto immediato comunque da agosto, cioè a due mesi dalla delibera. Se alle aliquote ritoccate verso l’alto si vanno ad aggiungere i contributi previsti per il Servizio Sanitario Nazionale, arriviamo a un 26% di imposte su un contratto di assicurazione auto. Dopo i moniti dell’Antitrust di ieri, dove sono state chieste nuove misure per rendere effettiva la competitività e per evitare i salassi che ogni anno vedono le tariffe impennarsi, purtroppo le nuove tassazioni di alcune province sono un ulteriore ostacolo a una “tregua” sul fronte prezzi. L’Isvap ha annunciato che vigilerà, consigliando di prendere tutte le informazioni del caso anche sul web. In alcune province di quelle citate sopra anche quest’anno l’aumento è stato notevole, nell’ordine del 10-15%. Il trend, con l’aliquota più alta, non è destinato a invertirsi.
di Valerio Mingarelli
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