Mediazione e conciliazione
30 lug 2013 | 2 min di lettura

Decreto del fare: no a mediazione obbligatoria, sì a conciliazione paritetica
Il tanto decantato Decreto del fare interviene anche nel panorama delle assicurazioni auto e dice no alla mediazione obbligatoria, soprattutto in caso di controversie sorte in ambito d rc auto, e quindi in riferimento ad eventuali incidenti automobilistici, cioè la voce più importante dell'indice. Viene promossa invece, e alla grande, la conciliazione paritetica che è stata sostenuta con forza e da tempo da Unapass, la rete delle imprese e delle agenzie di assicurazione e dal sindacato degli agenti di assicurazione. “La conciliazione paritetica - spiega Massimo Congiu, presidente di Unapass - può effettivamente incidere su prevenzione delle liti giudiziali, riduzione delle tariffe e riduzione del costo dei sinistri”.
Voluta fortemente dall'Ivass, la conciliazione paritetica è un metodo di risoluzione delle controversie extragiudiziale che consente alle parti, cioè a consumatore e azienda (ognuno rappresentato da propri delegati) di ricercare la soluzione migliore per ciascuno, in tempo rapido e in modo economico, evitando di ricorrere in giudizio.
La procedura per la conciliazione paritetica è gratis e non comporta alcun onere al consumatore: l'unica cosa è l'eventuale iscrizione all'Associazione dei consumatori a cui viene conferito il mandato. Nell'Rc auto, questa procedura si applica soprattutto per sinistri di valore che non siano superiori a 15.000 euro. Come? E' semplice. Il danneggiato deve contattare un'associazione a difesa dei consumatori che, a sua volta, attraverso un suo rappresentante, sosterrà la tesi del proprio assistito in camera di conciliazione, laddove sarà presente il delegato della compagnia assicurativa.
Secndo l'Ivass, tutto il procedimento deve concludersi nell'arco di un mese con sollievo dell'intero sistema dell'Rc auto. Primi a goderne dovrebbero essere, sempre secondo Ivass, i soggetti più svantaggiati, cioè gli automobilisti italiani considerati a livello fiscale - e a ragione - i più tartassati d'Europa, come di recente ha ricordato anche il Codacons, secondo cui, “in Italia il premio medio è più del doppio ripetto a quello francese e portoghese e supera dell'80% quello tedesco e del 70% quello olandese”.
di Franco Canevesio
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