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Test dimostrano che le minicar non sono sicure

20 giu 2014 | 2 min di lettura

test dimostrano che le minicar non sono sicure

In caso d'incidente, avere una polizza auto valida e regolare non basta a sopravvivere. Sotto la lente della sicurezza stradale sono finiti i quadricicli pesanti, meglio conosciuti come minicar, che, con velocità limitata anche a soli 50 chilometri, risultano insicuri: in caso di impatto frontale, possono essere addirittura mortali. È questo il risultato di una serie di crash test che Euro Ncap ha realizzato (per la prima volta) su questo tipo di veicoli, testando quattro mezzi diversi fra loro. Il quadro risulta alquanto allarmante: in ogni veicolo sono stati rilevati parecchi rischi per la sicurezza dei passeggeri. In alcuni casi, sono state rilevate anche gravi carenze strutturali e carenze nei sistemi di ritenuta, problematiche che gettano alcune ombre anche sulla conformità di queste minicar all’omologazione di legge.

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Nei crash test la velocità degli impatti è stata tarata sui soli 50 chilometri: ebbene, nonostante questo, si sono riscontrate lesioni fatali soprattutto nel crash test frontale mentre nel test laterale, anch'esso effettuato alla velocità di 50 chilometri, le fiancate sono risultate particolarmente labili, tanto da esporre il conducente non cinturato al rischio di essere scaraventato fuori dall’abitacolo in caso d'incidente.

Secondo gli esperti, i problemi che riguardano la sicurezza di queste microcar nascono prima di tutto dalla normativa che ne disciplina la procedura d’omologazione, uguale tanto per i quadricicli leggeri, fino a 350 chili, quanto per quelli pesanti, fino a 400 chili per il trasporto persone e a 550 chili per il trasporto merci. La direttiva europea 97/24/CE prevede solo il superamento di prove che riguardano pneumatici, sistemi di frenatura,  dispositivi d'illuminazione, sistemi di segnalazione e verifica degli ancoraggi sulle cinture di sicurezza. Non vengono previste prove strutturali, né crash test con manichini in modo da verificare la protezione degli occupanti. Non sono nemmeno obbligatori i dispositivi di sicurezza previsti da tempo sulle auto, tipo airbag, abs e controllo della stabilità esc. Perché? Perché, ancora oggi, la legislazione considera queste vere e proprie vetture soltanto come ciclomotori o come motocicli. 

“E' palese che senza vincoli legislativi stringenti, i costruttori se ne infischiano della sicurezza”, spiega Claudio Cangialosi, direttore di SicurAUTO.it. “Lanceremo una petizione online per spingere la Commissione Europea a rivedere gli standard di omologazione che vengono richiesti dalla legislazione comunitaria e contatteremo il Ministero delle Infrastrutture e trasporti per l’emanazione di una legge che preveda standard di sicurezza più elevati rispetto alle norme europee. Intendiamo anche spingere il Cncu, il Consiglio nazionale di consumatori e utenti, istituito presso il ministero dello Sviluppo economico, affinché si pronunci su una materia come questa, che mette a rischio la sicurezza dei consumatori”.

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