FCI: Scatta l’obbligo del casco anche per gli amatori
23 feb 2015 | 2 min di lettura

Sarà obbligatorio indossare il casco anche durante l’allenamento, altrimenti l’assicurazione potrebbe non rispondere degli eventuali danni. Ecco quanto reso noto da una recentissima nota della Federciclo di Treviso che ha introdotto questa misura obbligatoria per tutti i suoi tesserati, in associazione alla misurazione dei rapporto dopo l’arrivo almeno per le categorie giovanili.
Sono stati dunque fissati rigidi paletti anche per tutti gli amatori non professionisti che però rappresentano notevoli passi in avanti in materia di sicurezza e salute. Rimanere vittime di un sinistro anche quando si pratica sport non è un’ipotesi che si può definire remota ma se non ci si dota delle giuste precauzioni le compagnie assicurative potrebbero riservarsi la possibilità di non concedere indennizzi ai malcapitati.
Si tratta di un argomento non proprio nuovo: già dallo scorso anno infatti era stata presentata una delibera federale per ciò che riguardava l’obbligo costante del casco rigido ma la norma non aveva avuto grande riscontri non arrivando a raccogliere il seguito sperato e risultati degni di nota.
Da molto tempo il casco era obbligatorio in gara, ufficialmente dal 2006 quando si verificò uno spiacevole incidente che portò alla prematura scomparsa di Andrej Kivilev, noto sportivo kazako; adesso con questa nuova delibera l’uso di questa protezione rigida diventa indispensabile anche in allenamento. Certamente non è un caso isolato questo: basti ricordare che in alcuni Paesi europei, come ad esempio in Germania ed Olanda, il casco è obbligatorio in tutti i casi almeno fino ai 16 anni.
C’è comunque da sottolineare che si sta parlando di una norma di tipo federale e ciò sta a significare che non essendo introdotta ufficialmente nel Codice della Strada, non prevederà alcun tipo di sanzione per i trasgressori: andare in giro su due ruote e senza casco, quindi, non sarà ancora paragonabile al circolare senza la cintura di sicurezza o senza RC auto. La delibera della Fci si prefigge ad ogni modo un importante scopo: con questa decisione si fa portatrice di informazione sensibilizzando l’intera opinione pubblica su tematiche che spesso vengono prese sottogamba.
Ad onor di cronaca c’è da dire che sono numerosi gli appassionati ed i professionisti che fanno del casco uno strumento irrinunciabile ogni qualvolta si apprestino a salire sopra ad una bici per gli scopi più diversi.
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