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Polizze, gli italiani si scoprono più prudenti e ne stipulano di più

2 lug 2025 | 2 min di lettura

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Nonostante la scarsa propensione a valutare i rischi della vita moderna, e una buona dose di fatalismo, gli italiani nel corso dell’ultimo hanno deciso di tutelarsi di più stipulando anche polizze assicurative aggiuntive, rispetto a quella obbligatoria come l’Rc auto.

La conferma di questa tendenza arriva proprio dall’Ivass, l’organismo che vigila sull’operato delle compagnie assicurative italiane

Nel dettaglio, secondo quanto riportato dalla relazione annuale, la raccolta premi totale delle compagnie assicurative è salita a 151,4 miliardi di euro, pari al 6,9% del Pil (6,1% nel 2023), con i rami vita che rappresentano il 73% della raccolta.

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In aumento la diffusione delle polizze danni

Nel 2024 i premi raccolti dalle compagnie assicurative erano pari complessivamente a 47,3 miliardi di euro (+8,8% rispetto al 2023).  La quota dei rami auto sulla gestione danni è aumentata lievemente, attestandosi al 42,8% dei premi (42,4% nel 2023).

Tra i rami non auto, i comparti salute (in crescita del +7,8%) e property, ossia quelle polizze che tutelano il patrimonio aziendale da eventi quali incendio, esplosione, guasti macchine, terremoti, alluvioni ed eventi sociopolitici (+8,4%), rappresentano complessivamente il 40% sulla produzione danni. La raccolta premi del ramo malattia continua a crescere anno su anno (+12,1% nel 2024, +10,9% nel 2023 e +12,6% nel 2022). Rallenta invece la crescita della polizza per la responsabilità civile generale (che cresce “solo” del 3,5% nel 2024).

Il ramo incendio si prepara a crescere

Nonostante un aumento dei premi raccolti dalle compagnie assicurative, come ribadito dal presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini nel corso della presentazione ufficiale della relazione annuale, nel settore danni il livello complessivo della copertura resta in Italia inferiore rispetto a quello degli altri principali paesi europei. “Spiccano gli incrementi realizzati nel 2024 per i rami malattia e incendio, cresciuti entrambi a ritmi prossimi al 10 per cento rispetto al 2023”.

Il ramo incendio è destinato tuttavia a un ulteriore sviluppo in relazione all’introduzione dell’obbligo per le imprese di stipulare una copertura assicurativa contro i danni derivanti da calamità e catastrofi.

Come sottolineato da Signorini, “l’obbligo è stato introdotto in linea di principio con la legge di bilancio per il 2024 ma il quadro normativo si è precisato negli ultimi mesi. Salutiamo quindi con favore la definizione di un quadro legislativo che può contribuire sia alla mitigazione e alla gestione ex ante dei rischi, sia a un rapido ed efficiente ristoro quando la calamità si verifica”.

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