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Troppo care: 2 MLN di italiani rinunciano alle cure mediche

10 lug 2025 | 2 min di lettura

Assicurazione sanitaria lr

Nel 2024, oltre 2 milioni di italiani tra i 18 e i 74 anni hanno rinviato visite mediche o cure dentistiche perché non potevano permettersele. Vuol dire che il 5,3% della popolazione rinuncia a un pezzo della propria salute. E la situazione peggiora ulteriormente tra chi soffre di malattie croniche, dove la percentuale sale al 9,2%. È quanto emerge dall’ultimo report dell’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche)

I rinvii riguardano soprattutto visite specialistiche ed esami diagnostici. Per le cure primarie, ospedaliere e farmaci, il Servizio Sanitario Nazionale continua invece a garantire l’assistenza nella maggior parte dei casi.

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Le polizze aiutano?

Tra i possessori di una polizza sanitaria privata, la percentuale di chi rinuncia alle cure diminuisce al 3,3%. Le assicurazioni, spiega l’Inapp in una nota, “aiutano, ma non risolvono il problema”. Anche perché la loro diffusione è ancora modesta: solo il 13,7% degli italiani possiede oggi una polizza sanitaria, mentre un altro 10,6% vorrebbe attivarla.

Tra assicurati e non assicurati emergono forti differenze sociali. Il 17,9% dei lavoratori ha un’assicurazione, contro appena il 4% di chi cerca lavoro. Le polizze sono più diffuse tra gli autonomi (22%) che tra i dipendenti (17%). Nelle famiglie con figli e redditi superiori a 5.000 euro al mese, la quota sale al 32,2%.

Emerge quindi una distorsione, comune ad altri segmenti assicurativi: l’assenza di copertura penalizza soprattutto redditi medio-bassi e disoccupati. Ossia chi avrebbe più bisogno di tutele per potersi permettere cure mediche adeguate.

Chi paga le cure?

Il Servizio Sanitario Nazionale copre del tutto o in parte il 76% delle visite e il 79% degli esami diagnostici. Il resto è pagato dai cittadini di tasca propria, in un terzo dei casi con l’aiuto di una polizza e negli altri due in totale autonomia.

Le assicurazioni sanitarie sono più diffuse tra i 45-49enni e tra chi ha più patologie. Tuttavia, anche in questi gruppi, il 9% delle visite e il 7% degli esami resta a carico diretto dei pazienti, mentre le polizze coprono meno del 3% delle prestazioni.

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