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Auto diesel e benzina, le date dell'addio

7 lug 2021 | 4 min di lettura

auto diesel e benzina le date dell addio

Ormai è certo: il motore a combustione interna va in pensione. La domanda è: quando?

L’industria dell’auto accelera verso l’elettrificazione, visto che la discussione in Commissione Europea prevede il taglio del 60% delle emissioni di CO2 per vetture e commerciali leggeri entro il 2030 rispetto al 37,5% della legislazione attuale, e il taglio del 100% entro il 2035.

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Un passo avanti importante, che probabilmente avrà ripercussioni anche sull'Rc auto. I singoli paesi Ue, però, si sono dati tempistiche diverse: ecco la top 10 della fine dei motori diesel e benzina elaborata in base alle varie legislazioni.

Norvegia al primo posto: stop a benzina e diesel in quattro anni

La Norvegia sarà il primo paese europeo a dire stop alla vendita di vetture a combustione interna tra quattro anni, dunque a partire dal 2025.

Con il 54,3% di vendite di elettriche nel 2020, rispetto al 42,4% del 2019 e ad appena l’1% di dieci anni fa, il paese nordico è il primo al mondo per quota di vetture che circolano solo a batteria. Per il 2021 la previsione è superare il 65% di e-car.

La maggior parte dei paesi Ue dirà stop alle diesel e benzina entro il 2030

La Danimarca, per centrare gli obiettivi formulati nel 2018, vieta la vendita di auto nuove benzina e diesel entro il 2030 e dice stop alla ibride plug-in dopo il 2035.

Per fare questo, in dicembre il parlamento danese ha approvato un piano fiscale da 340 milioni di euro per mettere in circolazione almeno 775.000 auto elettriche e ibride entro fine del decennio.

Entro nove anni, cioè entro il 2030 anche l'Islanda volta pagina: il Paese comunque è diventato già ora, con il 25% di quota di elettriche e il 45% di plug-in, uno dei mercati con la penetrazione più alta di veicoli elettrificati.

Dirà no aille auto a combustione interna entro il 2030 anche l'Irlanda che nel 2019 ha approvato il Climate Action Plan. L'anno scorso il governo ha raddoppiato gli investimenti a 36 milioni di euro per gli incentivi ai veicoli elettrici: nel 2020 la quota di auto elettriche è salita al 4,5% ed è prevista raddoppiare quest’anno.

Stop nel 2030 ai motori a combustione interna anche per l'indecisa Gran Bretagna

L'Olanda è già sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 2030: vendere solo auto a emissioni zero.

Il governo olandese mira anche a un minimo di 30 città che implementino, entro il 2025, zone a emissioni zero per la logistica urbana: per ora si accontenta di essere il paese europeo con il maggior numero di colonnine di ricarica pubblica.

In Slovenia ci vorranno nove anni perché i motori a combustione interna vadano in pensione (entro il 2030, quindi). Secondo il piano del governo, la vendita di auto e veicoli commerciali leggeri con emissioni di CO2 superiori a 100 g/km sarà vietata dopo il 2025.

La Svezia, dal canto suo, punta ad abbandonare i combustibili fossili per auto a partire dal 2030. Il pacchetto di incentivi previsto favorisce la vendita degli ibridi plug-in, che a fine 2020 hanno raggiunto il 32% di quota.

Poi c'è la Gran Bretagna, che nel 2017 aveva pianificato lo stop ai veicoli endotermici nel 2040, poi ha anticipato al 2032 e poi ancora, l'anno scorso, lo ha fissato al 2030. A sostegno della rivoluzione verde il governo ha stanziato 1,3 miliardi di sterline (oltre 1,5 miliardi di Euro) in punti di ricarica.

Francia e Italia fanalini di coda: si deve aspettare il 2040

Penultima in classifica, la Francia vieta la vendita di auto benzina e diesel dal 2040, anche se non mancano le pressioni per anticipare tutto al 2030 o al massimo al 2035. Nel 2020, il 47% dei veicoli venduti erano a combustione interna, il 15% ibridi di cui il 4,5% plug-in e quasi il 7% elettrici.

Ultima è l'Italia: la data limite “potrebbe essere il 2040”, secondo quanto ha dichiarato pochi giorni fa il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

Grazie agli incentivi attualmente in vigore, l'anno scorso la quota di auto elettrificate in Italia è salita al 4,3% di cui 2% plug-in e 2,3% elettriche.

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