Polizze vita, la biometria in aiuto delle compagnie

Polizze vita, la biometria in aiuto delle compagnie

9 luglio 2014
Polizze vita, la biometria in aiuto delle compagnie

Investire in una buona crema antirughe in futuro potrà fare la differenza. Soprattutto per le finanze di chi deciderà di stipulare una polizza vita. Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Illinois di Chicago sta lavorando alla definizione di una nuova tecnologia che permette di analizzare i tratti somatici di una persona attraverso una semplice fotografia e di valutarne la prospettiva di vita in base all’invecchiamento del volto.

Tale notizia ha già destato l’interesse di alcune compagnie assicurative che potrebbero decidere di avvalersi di tale sistema messo a punto dai “biodemografi” per determinare la longevità dei propri clienti e quindi, di conseguenza, l’importo del premio da richiedere per stipulare una polizza vita.

Il funzionamento è molto simile a quello previsto già oggi dalle tecniche di riconoscimento facciale utilizzate per la ricerca degli identikit dei criminali: in pratica attraverso un apposito algoritmo è possibile effettuare una scansione del viso che viene “mappato” in sei zone che includono il naso, la bocca, la fronte, le guance, il contorno occhi e l’area in mezzo alle sopracciglia. A quel punto vengono esaminati una serie di fattori di invecchiamento tra cui le rughe, le macchie, i punti neri, il colorito e la grana della pelle.

Rispetto però ai sistemi tecnologicamente avanzati già in uso presso i reparti di dermatologia, per esaminare la cute, tale applicazione promette di spingersi ben oltre.

Le informazioni ottenute attraverso l’esame biometrico possono infatti essere incrociate con pochi passaggi con quelle relative al sesso della persona fotografata, alla razza, al livello di istruzione e alle sue abitudini di vita (tra cui il fumo o l’attività fisica). Una volta elaborata tutta questa mole di dati, l’applicazione, per ora solo in fase sperimentale, sarà in grado di dire non solo quanti anni reali dimostra la persona fotografata, a prescindere dall’età biologica, ma anche di formulare un’ipotesi relativa alla durata della vita della persona.  

Insomma, sembrare più giovani non solo farà bene all’umore ma anche al portafoglio.

di Rosaria Barrile

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