Arbitro assicurativo: l’Ivass spiega perché non è ancora partito
10 ott 2023 | 2 min di lettura

L’iter si sta rivelando più complesso del previsto
Si parla ormai da diversi anni dell’introduzione di una nuova figura che permetterà di risolvere in tempi rapidi le controversie che possono sorge tra le compagnie assicurative e i loro clienti. Si tratta dell’Arbitro assicurativo, un organismo di giustizia stragiudiziale pensato, al pari del corrispondente arbitro bancario e finanziario, per risolvere disguidi relativi a contratti assicurativi, ovvero tutti quei contratti con cui viene sottoscritta qualunque tipo di una polizza (rc auto, casa, infortuni...) per un valore economico contenuto.
Per ora però non è ancora partito, nonostante l’impegno dell’Ivass, l’istituto che vigila sulle compagnie assicurative attive in Italia. A fare il punto della situazione e a spiegare il perché di queste lungaggini è Stefano De Polis segretario generale dell’IVASS durante l’evento Banca, Finanza, Assicurazioni: giustizia stragiudiziale e dinamiche evolutive, presso l’Università Roma Tre.
Decreto ministeriale in stand by
L’iter di costituzione dell’Arbitro assicurativo, voluto nel 2018 dal legislatore per rafforzare la tutela degli assicurati in Italia, è ancora in corso. I criteri di delega per il recepimento della direttiva 2016/97 sulla distribuzione assicurativa (IDD) prevedevano che all’arbitro assicurativo si applicassero procedure e requisiti analoghi a quelli degli altri due arbitri del settore finanziario (l’Arbitro bancario e l’Arbitro per le controversie finanziarie).
“Per l’Arbitro assicurativo l’iter si è rivelato più complesso di quello affrontato dagli altri due arbitri e più articolato in termini di attori coinvolti e procedure normative”, precisa De Polis. La costituzione dell’Arbitro assicurativo è, infatti, affidata ad un decreto interministeriale, che deve essere emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico (ora Ministero delle Imprese e del Made In Italy - MiMIT) di concerto con il Ministero della Giustizia, su proposta IVASS. La prima proposta dell’IVASS è dell’agosto 2019”.
Punti critici ancora da risolvere
Alla complessità dell’iter costitutivo di questa nuova figura vanno ad aggiungersi alcune caratteristiche del settore assicurativo. “Mi riferisco in primo luogo alla struttura del mercato e alla varietà dei soggetti (imprese e intermediari) coinvolti, portatori di interessi contrapposti e, a volte, anche in forte dialettica. Oltre al canale bancario e postale, i prodotti assicurativi sono collocati da agenti e broker, spesso legati tra loro da articolati schemi di collaborazione verticali e orizzontali”, sottolinea De Polis.
Un’altra difficoltà importante è costituita dal fatto che in ambito assicurativo molte controversie possono avere ad oggetto l’accertamento della responsabilità, della valutazione e della quantificazione dei danni. “Si tratta di verifiche e accertamenti difficili da dimostrare con i soli mezzi probatori documentali consentiti nel procedimento arbitrale. Non dimentichiamo infatti che l’Arbitro non può ricorrere a consulenze tecniche”.
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