Polizze: per i reclami scende in campo l’Arbitro assicurativo
20 apr 2021 | 3 min di lettura
Si prepara a vedere la luce l’Arbitro assicurativo, l’organismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie dedicato appositamente ai reclami che hanno come oggetto le polizze assicurative, dalle Rc auto alle polizze casa o viaggi.
Per quanto non sia ancora stata comunicata una data ufficiale, l’Ivass, attraverso l’intervento del segretario generale Stefano De Polis, durante un webinar dell’Università di Salerno, ha ricordato quali saranno le prossime tappe che potrebbero essere completate entro la fine dell’anno: una volta terminata la fase di consultazione sul Decreto interministeriale, realizzata in collaborazione con le associazioni del settore e con quelle dei consumatori, sarà la volta della consultazione pubblica del regolamento attuativo.
L’ultimo step sarà quello della designazione e della nomina del Collegio Arbitrale.
A quel punto il nuovo organismo andrà ad affiancarsi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) della Banca d’Italia e all’Arbitro per le controversie finanziarie (ACF) della Consob così da ampliare il sistema delle tutele a disposizione dei risparmiatori.
Come funzionerà Arbitro Assicurativo
Il nuovo organismo si ispira alla struttura degli altri arbitri di settore, ma a differenza di quanto previsto per l’ABF e per l’ACF, ai quali si aderisce su richiesta, l’adesione all’Arbitro Assicurativo, considerato l’elevato numero degli operatori del mercato, avverrà in automatico con l’iscrizione all’Albo delle Imprese, al Registro Unico degli Intermediari o ai relativi Elenchi.
Al nuovo Arbitro aderiranno pertanto le imprese e gli intermediari italiani ed esteri operanti in Italia.
Il ricorso potrà essere presentato dal contraente della polizza, dall’assicurato o dal danneggiato.
Al pari degli altri Arbitri, anche l’intervento del nuovo organismo potrà essere richiesto dagli utenti senza l’assistenza di un avvocato e con costi molto più bassi rispetto a quelli da sostenere per ricorrere alla giustizia ordinaria.
Analogamente a quanto previsto per l’ABF e l’ACF, prima di rivolgersi all’Arbitro assicurativo è necessario aver prima presentato un reclamo alla compagnia assicurativa.
A quel punto, in caso di mancata risposta al reclamo o in caso di esito negativo, il ricorso all’Arbitro potrà essere inoltrato entro 12 mesi dalla presentazione.
Tempi brevi e giudizi secondo equità
Rispetto all’ABF e all’ACF, l’Arbitro assicurativo avrà delle caratteristiche specifiche dovute al contesto in cui opera: sono previsti limiti diversificati di competenza per valore e potrà emettere un giudizio di equità.
Nel Decreto infatti saranno previste soglie di valore diversificate in relazione ai vari rami in cui è articolata l’attività assicurativa.
Le controversie per le quali è possibile rivolgersi all’arbitro potranno riguardare l’accertamento di diritti, obblighi e facoltà inerenti alle prestazioni e ai servizi assicurativi derivanti da un contratto di assicurazione, incluso il diritto al risarcimento dei danni subiti.
Dei tre arbitri, quello assicurativo sarà l’unico che avrà però la facoltà di decidere sui risarcimenti attraverso giudizi di equità. Ma attenzione: potrà farlo solo per controversie in cui il risarcimento chiesto non superi i 1.100 euro, limite che sarà alzato a 2.500 euro a partire dal 2025.
Il vantaggio principale per consumatori e compagnie assicurative riguarderà i tempi, molto più brevi rispetto a quelli dell’autorità giudiziaria.
Di norma, la procedura non durerà più di sei mesi: 90 giorni per l’istruttoria più 90 per la decisione (con una possibile un’estensione di altri tre mesi solo per casi particolarmente complessi).
Le decisioni dell’Arbitro non sono vincolanti per le compagnie assicurative ma, come già previsto per le decisioni degli altri collegi arbitrali, chi non le rispetta si ritroverà ad essere menzionato pubblicamente sul sito dell’Arbitro.
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