Senso civico e incidenti stradali
4 lug 2019 | 2 min di lettura
Tutti i guidatori sanno che, a seguito di un sinistro, per ottenere un risarcimento danni è indispensabile compilare il CID e denunciare l’accaduto alla propria compagnia, in modo da poter inoltrare la richiesta di liquidazione prevista dal proprio contratto di assicurazione auto. Ma come si comportano i nostri connazionali se, anziché essere protagonisti di un incidente, si trovano ad essere testimoni?
Secondo quanto emerso da una recente indagine commissionata da Facile.it e condotta da mUp Research e Norstat, tra gli italiani non sembra prevalere un grosso senso civico: il 57% del campione ha confessato che, dopo aver assistito a un sinistro, non ha lasciato i propri dati alle persone coinvolte o alle autorità. Certamente, la disponibilità al coinvolgimento varia a seconda del tipo di incidente, con una maggiore propensione qualora si rivelino gravi e con qualche persona ferita. Alla vista di un sinistro che ha trovato coinvolti i soli mezzi di trasporto, il 63,7% ha dichiarato di non essersi fermato, mentre nel caso in cui ci fossero anche feriti la percentuale di chi sceglie di andarsene senza testimoniare si abbassa al 39,9%. Una predisposizione che si fa ancora più alta (67,4%) se il sinistro coinvolge i cosiddetti utenti deboli, come i pedoni.
Quali sono le ragioni per cui gli italiani decidono di non testimoniare? Stando a quanto messo in luce da questa indagine le motivazioni sarebbero numerose e varie: il 42% sostiene di aver ritenuto inutile condividere i propri dati in quel frangente, il 20,5% non lo ha fatto perché nessuno gliel’ha chiesto, il 13% perché ha notato la presenza di altri testimoni. Tra coloro che invece scelgono di testimoniare il 36,3% lo fa per senso civico, con un 7% che ha dichiarato di averlo fatto a seguito di una richiesta esplicita. Tra la fetta di intervistati che ha testimoniato in caso di sinistro, il 95,1% afferma che lo rifarebbe.
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