I dazi sull'acciaio Ue colpiscono le auto
9 ott 2025 | 2 min di lettura

Sono da giorni in discesa le quotazioni delle principali case automobilistiche europee. Il motivo della continua debacle sta nel timore che i recenti sforzi dell'Unione Europea per proteggere il mercato interno dell'acciaio possano minacciare il settore automobilistico della regione. Niente a che vedere, dunque, con tariffe RC auto o con i prezzi delle auto elettriche, ma una motivazione decisamente più "a monte" che però rischia di mettere in ginocchio il settore storico per l'industria europea.
I dazi sull'acciaio colpiscono l'auto Ue
La Commissione Europea ha annunciato la scorsa settimana che prevede di aumentare i dazi sull'acciaio e di ridurre drasticamente le quote di importazione, cercando di offrire una "protezione forte e permanente" all'industria siderurgica della regione. La proposta prevede una limitazione dei volumi di importazione esenti da dazi a 18,3 milioni di tonnellate all'anno, con una riduzione del 47% rispetto alle quote per l'acciaio del 2024, il raddoppio dei dazi al 50% su eventuali importazioni in eccesso e rafforzare la tracciabilità dei mercati siderurgici introducendo l'obbligo di "Melt and Pour" per prevenire l'elusione.
Titoli auto in calo in Europa
Come dicevamo, le misure previste dalla Commissione hanno scatenato la reazione dei mercati e dell'industria automobilistica europea: la tedesca BMW ha perso in una seduta oltre il 6%: la stessa società, tra l'altro, ha emesso un nuovo profit warning citando la lenta crescita in Cina e il continuo impatto dei dazi sulle importazioni statunitensi. Negative anche connazionali Mercedes-Benz, Porsche e Volkswagen: sulla stessa linea la francese Renault, mentre risulta in frazionale ribasso Stellantis quotata a Milano e in leggero rialzo invece Stellantis quotata a New York.
Allarme Acea
In risposta all'annuncio Ue, l'Acea, l'Associazione europea dei costruttori di automobili ha affermato che la proposta va "troppo oltre" rischiando di minacciare le case automobilistiche con maggiori costi di produzione e amministrativi. Secondo Sigrid de Vries, direttore generale di Acea, le case automobilistiche europee acquistano circa il 90% del loro acciaio direttamente dall'UE. "Sono molto preoccupate - dice de Vries - per l'impatto inflazionistico che un'efficace prosecuzione della salvaguardia avrà sui prezzi di mercato europei. Senza contestare la necessità di un certo livello di protezione per un settore delle materie prime come l'acciaio, i parametri proposti dalla Commissione sono eccessivi nel delimitare il mercato europeo". De Vries ha chiesto "un migliore equilibrio tra le esigenze provenienti dai produttori e dagli utilizzatori europei di acciaio in questa misura".
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