Libero mercato francese dell'RC
Francia: liberalizzazione totale per l’Rc auto
11 settembre 2013
Dal 1 gennaio 2014 gli automobilisti italiani avranno un motivo in più per guardare alla Francia con una punta d'invidia: se già oggi i francesi hanno tariffe Rc auto in media più basse delle nostre, dal prossimo anno spenderanno ancora meno. Almeno così promettono le previsioni sulla nuova ondata di liberalizzazioni che entreranno in vigore tra poco più di tre mesi. Il governo guidato da Jean-Marc Ayrault sta per varare un nuovo pacchetto per aumentare la concorrenza tra le assicurazioni: la chiave di volta sta nella possibilità per i clienti di cambiare compagnia in qualsiasi momento. In pratica, non sarà più necessario aspettare la naturale scadenza del contratto, ma si può cambiare senza pagare penali per sostituirlo con uno più conveniente. È facile immaginare come questo potrà portare a una lotta a colpi di offerte sempre più vantaggiose per attirare nuovi clienti. Un provvedimento che è stato definito "svolta epocale" e che darà il via a un sistema molto labile, forse fin troppo, che verrà messo alla prova solo con il tempo, quando le compagnie capiranno se abbassare le tariffe e il rischio di abbandono immediato permettono comunque di tenere i conti in ordine.
Questo accade in Francia dove oggi i cittadini spendono per l'Rc auto il 2,9% dello stipendio, mentre in Italia pesa il doppio (il 6,5% della retribuzione se ne va nella copertura assicurativa). Per le associazioni dei consumatori una liberalizzazione totale su modello francese potrebbe migliorare la situazione, ma in realtà fino a oggi, come rilevato dall'Antitrust, il mercato libero ha avuto come conseguenza solo l'innalzamento delle tariffe. Nonostante la grande concorrenza presente sul mercato l'Rc auto è sempre una spesa molto onerosa: l'esempio francese, alla cui creazione stanno partecipando grandi gruppi che operano anche in Italia come Direct line o Quixa, può sicuramente essere un buono spunto per un cambiamento anche per le assicurazioni auto in Italia.
di Eleonora Della Ratta
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