Online il sito dell’Arbitro Assicurativo: cos’è e come funziona
13 giu 2025 | 2 min di lettura

L’Arbitro non è ancora operativo. Il sito però è il primo passo per conoscerlo meglio, in attesa di uno specifico provvedimento dell’Ivass che darà il via alla piena attività.
Quando si può presentare ricorso? Si può presentare ricorso all’Arbitro solo dopo aver presentato reclamo alla compagnia o all’intermediario. Il nuovo organismo, quindi, non sostituisce l’iter attuale ma rappresenta un’ulteriore tutela, da chiamare in causa se non si è ricevuta risposta trascorso il termine di 45 giorni previsti dalla legge o se si è ricevuta una risposta non soddisfacente.
Il ricorso può essere presentato anche senza l'assistenza di un avvocato, con un costo di 20 euro, che vengono rimborsati se il ricorso viene accolto.
Cosa fa l’Arbitro
L’Arbitro ha 180 giorni per pronunciarsi, prorogabili una sola volta fino a ulteriori 90 per le controversie particolarmente complesse.
Il ricorso è deciso da un Collegio composto da 5 membri che rappresentano i diversi soggetti coinvolti nella controversia. La Segreteria Tecnica dell’Arbitro Assicurativo, istituita presso l’Ivass, gestisce la procedura ma non partecipa alle decisioni.
L’esito del ricorso non è vincolante. Se, tuttavia, l’impresa o l’intermediario non lo rispettano, si tratta di un inadempimento, che verrà pubblicato sul sito dell’Arbitro (dove resterà online per 5 anni) e sarà in evidenza sul sito (o sarà affisso negli uffici in caso di assenza di sito) dell’impresa per 6 mesi.
Se la decisione dell’Arbitro non è soddisfacente, sia il cliente che l’impresa e l’intermediario possono comunque sempre rivolgersi all'autorità giudiziaria.
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