Nuovo Codice della Strada: un primo bilancio
29 mag 2025 | 2 min di lettura

Il Codice della Strada è entrato in vigore lo scorso 14 dicembre. Ha introdotto sanzioni più severe, con un chiaro indirizzo: far sì che il rischio di incorrere in multe e pene possa fare da deterrente, prevenendo i comportamenti scorretti al volante.
È presto per dire se l’obiettivo sia stato centrato, ma il ministero dei Trasporti e quello dell’Interno hanno diffuso alcuni dati - raccolti dalla Polizia Stradale e dall'Arma dei Carabinieri - che paiono incoraggianti sul fronte della sicurezza stradale (e, indirettamente, su quello delle assicurazioni).
Tutti i dati
I rilievi vanno dal 14 dicembre 2024 al 13 maggio 2025: in questi primi 5 mesi di nuovo Codice, si sono registrati 47 decessi e 1.346 incidenti in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello specifico, si è osservata una diminuzione del 4,7% del numero totale degli incidenti, passando da 28.607 a 27.261.
Ancora più rilevanti sono il calo dell'8,2% degli incidenti mortali (da 453 a 416) e la diminuzione del 9,5% del numero delle persone decedute (da 496 a 449). Anche gli incidenti con lesioni sono diminuiti, del 6,7% (da 10.969 a 10.232), con una conseguente riduzione del 6,8% del numero delle persone ferite (da 16.164 a 15.071).
Le nuove regole
Tra le altre cose, il nuovo Codice ha introdotto più rigidità per guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti, sospensioni più lunghe della patente, obbligo di installazione del dispositivo di rilevazione del tasso alcolemico e conseguente blocco del motore (alcolock) sui veicoli guidati da individui in precedenza pizzicati a guidare con troppo alcol in corpo.
Dallo scorso dicembre, inoltre, sono previste maggiori limitazioni per i neopatentati nei primi tre anni, sanzioni più onerose per l’uso del cellulare al volante, nuove regole per la contestazione delle violazioni del limite di velocità con dispositivi autovelox, maggiore regolamentazione per i monopattini elettrici, più ampia tutela per i ciclisti e pene inasprite per l’abbandono di animali.
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