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Microchip per abbassare i costi

23 set 2011 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

assicurazione sharing

Stanare i pirati della strada e chiunque abbia falsificato il tagliando dell’assicurazione attraverso un chip inserito nel contrassegno. È la proposta del presidente dell’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) lanciata pochi giorni fa per arginare i due odiosi fenomeni.

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Da un lato risultano, secondo il Ministero dello sviluppo economico, almeno 3 milioni di polizze contraffatte o inesistenti su 45 milioni di veicoli circolanti in Italia. Dall’altro, cresce il fenomeno dei pirati della strada, ovvero degli incidenti in cui il conducente che ha causato l’evento scappa o non si fa identificare, con il drammatico bollettino di 2 morti e 16 feriti a settimana. Il quadro è questo: nei primi sei mesi del 2011 gli esperti dell’Osservatorio il Centauro-Asaps nel periodo in questione hanno registrato 347 incidenti per un totale di 55 vittime  (+44,7%, altre 12 solo a luglio) e 418 feriti. Tra gennaio e giugno dell’anno scorso i casi di pirateria erano stati 249 e avevano provocato 38 vittime e 346 feriti. Gli incidenti con lesioni significative nel primo semestre di quest’anno sono stati circa 300, quasi il 40% in più del 2010.

In 230 episodi su 347 (66,3%) le forze dell’ordine sono però riuscite a dare un nome e un cognome al fuggitivo. E qui arriva la nota dolente: nel 7,4% dei casi in cui gli autori erano noti o identificati successivamente il conducente-pirata viaggiava privo di polizza assicurativa (due casi su tre) o con la certificazione scaduta. Impossibile quindi indennizzare le vittime.

Banca dati antifrode, reato ad hoc e un tagliando evoluto

Come arginare il fenomeno e dare una chance alle vittime della strada? Diverse le proposte. La prima, arrivata questa estate, è di inasprire le sanzioni e prevedere un reato apposito all’interno del codice penale, come si sta valutando al ministero dell’interno con l’aiuto della magistratura.

Inoltre, l’opportunità di istituire uno specifico organismo antifrode che si occupi anche di compiti di coordinamento tra le diverse banche dati esistenti, inclusa la nuova banca dati sinistri. L’organismo, in collaborazione con la Polizia, potrebbe servire a contrastare le frodi e contenere le tariffe della Rc auto del 15-18%, come dichiarato dal ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani.

L’ultima idea in ordine di tempo arriva dalla voce del presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, ed è una proposta tecnologica, dai costi limitati e dalle enormi potenzialità: inserire nei tagliandi un microchip. Il doppio effetto sarebbe quindi quello di poter identificare il pirata e combattere i falsari. Ecco perché, insiste Biserni “la nuova tecnologia può venirci in aiuto come, ad esempio, l' uso di microchip in modo rendere immediatamente identificabile un tagliando assicurativo”. Con un valore aggiunto. Grazie alla lettura ottica, che funzionerebbe più o meno come un passaporto evoluto, si potrebbero incrociare i dati relativi alle targhe delle autovetture con quelli in possesso all’Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici scoprendo se l'auto coinvolta nell'incidente è rubata o no.

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