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Cosa guardare nella polizza vita

18 nov 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

assicurazione sharing

Non perdere di vista la propria polizza vita. Spesso infatti emergono dubbi dopo aver firmato un’offerta per il timore di non aver prestato la dovuta attenzione al contratto, perché quanto detto dall’intermediario è difficile da rinvenire nel testo sottoscritto o semplicemente perché non si sa bene dove guardare e come informarsi per capire quant’è il rendimento effettivo, i costi e le spese. Tuttavia è possibile dare dei suggerimenti molto pratici per poter stare più tranquilli e magari guadagnare qualcosa in più.

Polizza vita: proteggi i tuoi cari
Polizza vita: proteggi i tuoi cari

Fascicolo informativo

Spesso capita che l’intermediario ci spieghi tutti i vantaggi della polizza, i pregi di averne una e di investire per garantirsi un futuro migliore. Presi dall’eccitazione, firmiamo ma usciamo senza un “pezzo di carta” dettagliato su ciò che abbiamo sottoscritto. Che fare? Niente paura. Il fascicolo informativo deve essere consegnato al contraente prima della sottoscrizione della proposta, perché è lì che sono indicati i costi della gestione.

Se non ce l’hanno consegnato, è possibile rivolgere un reclamo all'impresa, chiedendo che venga trasmesso visto l’obbligo di legge. Se ciò non accade, può scattare la segnalazione del cliente all'Ivass che dovrà intervenire per obbligare la compagnia all’adempimento. Nel frattempo è utile cercare il prodotto e il suo fascicolo sul sito internet della società, obbligata sempre dalla legge alla sua pubblicazione. Ma occhio sempre al nome esatto della polizza: di solito esiste una gamma di prodotti molto simili e con nomi che differiscono solo di qualche suffisso, sigla o parolina.

Gestione andamento e rendimento

Veniamo ora all’andamento: come tastare il polso dei nostri rendimenti? Il contraente per legge ha diritto a ricevere un rendiconto annuale, di solito inviato durante i primi mesi dell’anno successivo a quello rendicontato, con tutte le informazioni su come sta andando il nostro investimento: quanti premi sono stati versati, se sono stati richiesti ed effettuati dei riscatti anche parziali, il tasso annuo di rendimento retrocesso, cioè restituito, con evidenza di eventuali rendimenti minimi trattenuti dall'impresa. Una disciplina che vale per tutte le polizze escluse quelle legate al decesso.

In più, ci vengono in aiuto i rendiconti pubblicati sulle principali testate nazionali e online.

Per le polizze cosiddette rivalutabili, nate sul finire degli anni ’80 per salvaguardare il cliente dagli effetti negativi dell’inflazione ai tempi molto alta, le compagnie devono pubblicare il prospetto della composizione della gestione separata e il relativo rendiconto almeno su due quotidiani a diffusione nazionale e sul proprio sito internet.

Stesso discorso vale per le polizze unit linked, cioè legate ad un fondo comune di investimento: obbligatoria la pubblicazione del valore della quota del fondo a cui è collegata la polizza su almeno un quotidiano a diffusione nazionale. Poi, in base al numero di quote possedute in quel fondo ci si può fare un’idea del valore del proprio investimento.

Per le polizze index linked, ossia prodotti legati all’andamento di obbligazioni strutturate, bisogna infine distinguere: polizze precedenti al 1° novembre 2009, per cui deve essere pubblicato il valore del parametro di riferimento a cui è collegata la polizza, polizze post 1° novembre per cui vanno pubblicati i valori di riscatto.

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