Proposta Ue: stop per auto a benzina e a diesel dal 2040
14 ott 2019 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Danimarca portavoce della proposta
Possiamo anche fare finta di non vederlo, ma prima o poi arriverà: stiamo parlando del divieto, per legge, di acquisto di auto a diesel e a benzina. Per quanto si possano fare piani e dichiarazioni di intenti a difesa dell'ambiente, una delle misure che si renderanno indispensabili sarà la conversione totale del parco auto circolante verso sistemi elettrici.
A rendere più reale la prospettiva è una proposta arrivata in queste settimane tra i banchi della Commissione Europea a firma (c'era da aspettarselo) del ministro dell'ambiente della Danimarca Dan Jorgensen che porrebbe come prospettiva il 2040, momento dopo il quale non sarebbe più possibile nei Paesi Ue acquistare auto benzina e diesel.
I Paesi scandinavi sono tradizionalmente più avanti del resto d'Europa su questo tema, tanto avanti che la Danimarca, ad un certo punto, era pronta a fissare lo stop già al 2030. La misura è stata bloccata proprio dall'Ue perché contraria alle direttive comunitarie in materia di omologazione, secondo cui la regolamentazione deve essere omogenea nei Paesi Ue. Piuttosto che scoraggiarsi, la Danimarca ha rilanciato e trasformato il provvedimento da nazionale ad europeo, estendendo il limite al 2040.
“Rendere note le strategie a lungo termine dell'Unione alle case produttrici è fondamentale - ha dichiarato Jorgensen - in modo da consentire loro di prepararsi alla graduale uscita di scena delle auto diesel e benzina dal territorio Ue”.
Seppur molto ambizioso il ragionamento non è sbagliato. D'altronde l'Europa si è imposta degli obbiettivi stingenti contando di ridurre del 40% le emissioni di CO2 entro il 2030 e addirittura di azzerarle entro il 2050. Se si vuole raggiungere questo traguardo da qualche parte si deve pur cominciare e le emissioni delle auto è uno degli ambiti dove siamo davvero indietro.
Per il momento la proposta danese resta sulla carta; ad appoggiarla c'erano solo altri 10 Paesi membri, ma rappresenta un punto di rottura importante anche solo per essere stata avanzata. Una sorta di presa di coscienza o di brusco risveglio per l'Ue, la quale è stata messa di fronte alla sua intrinseca difficoltà di trovare un accordo soprattutto sui temi più delicati.
Per il momento, dunque, prevale il consueto immobilismo europeo fatto di grandi dichiarazioni e pochi fatti, ma c'è da scommetterci che lo stop alle auto a benzina e diesel in questa forma o in un'altra è destinato a tornare.
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