Prezzi RC Auto, secondo l'Ivass continua il calo dei prezzi
10 ago 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Calano i prezzi per l'assicurazione auto nel primo trimestre del 2015. A darne notizia è l'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni rendendo noti i risultati dell'indagine IPER sui prezzi praticati dalle compagnie.
Secondo questi dati il premio medio per la garanzia Rc Auto nel primo trimestre 2015 è pari a 457 euro e il 50% degli assicurati paga più di 412 euro.
Per quanto riguarda le variazioni di prezzo medio, la diminuzione su base trimestrale è pari al -3,7% rispetto all'ultimo trimestre del 2014, mentre rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso il calo è del 7,8%.
Analizzando i dati relativi alle principali città italiane, emergono i seguenti risultati: Milano -3,3%, Bologna -3,2, Roma -3, Napoli -2,9, Palermo -2,6 rispetto all'ultimo trimestre del 2014, mentre su base annua la situazione vede Milano a -7,5%, Bologna -7,1, Roma -7,4, Napoli-8,3 e Palermo -6,6.
I dati risultano particolarmente significativi soprattutto alla luce di un'analisi di più lungo periodo. Il calo infatti è in linea con il trend già emerso nell'analisi dei dati annuali relativi al 2014 diffusi dall'Ivass secondo cui il prezzo medio della polizza auto si è ridotto dell'8%, fino a toccare punte del 22% per chi ha cambiato assicurazione come abbiamo spiegato in questo approfondimento.
A calmierare i prezzi soprattutto il minor numero di incidenti e il minor costo dei risarcimenti, ma soprattutto l'aumento della concorrenza tra le compagnie assicurative, il vero asso nella manica per i consumatori che possono sfruttare i comparatori online come Facile.it per aggiudicarsi la polizza più conveniente.
Nonostante anche i primi mesi del 2015 mostrino un calo dei prezzi, siamo ancora lontani dalla media europea e il costo della RC Auto nel nostro Paese resta tra i più alti. Secondo lo stesso presidente dell'Ivass Salvatore Rossi, ammettendo che si prosegua dello stesso passo nella discesa dei costi si arriverebbe alla parificazione con il resto d'Europa non prima del 2020. Insomma per molti anni ancora saremo destinati a pagare di più.
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