La fine dell'era dell'automobile
30 set 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Ridimensionamento del mercato globale delle auto
“I primi segnali del declino dell'automobile si ebbero sul finire degli anni '20 del XXI secolo, dopo oltre centoventi anni di continua espansione...” Chissà se un libro di storia del futuro parlerà così dei nostri tempi rispetto alla mobilità su quattro ruote. I segnali di qualche cambiamento in effetti ci sono.
Fino allo spartiacque del nuovo millennio la carica positivistica che ha da sempre accompagnato il mondo dell'auto è andata a gonfie vele. Seppur presenti fin da diverso tempo, nel nuovo millennio i movimenti ecologisti hanno cominciato a diffondersi tra le masse, così come le prese di coscienza dei cittadini, i quali hanno cominciato a reclamare città più a misura d'uomo che a misura di ruote. Oggi, pressate dall'ambientalismo, le case produttrici sono forzate a cambiare le loro proposte. In tutto questo anche le oscillazioni economiche stanno mettendo a dura prova il comparto; secondo il Global Automotive Outlook di AlixPartners, il mercato globale dell'auto crescerà a un tasso annuo di appena 1,6% fino al 2026 per effetto del rallentamento di tutti i mercati più importanti: Cina, Stati Uniti ed Europa. Nelle città più moderne si assiste alla comparsa di tutta una serie di nuovi mezzi di trasporto privati, dalla e-bike ai monopattini elettrici, mentre l'importanza dei mezzi pubblici è di nuovo al centro dei piani delle amministrazioni. Anche le manifestazioni di settore sono un appannato ricordo dei fasti del passato: il Salone dell'Auto di Francoforte si è da poco concluso con un calo secco del 30% di visitatori che ha patito l'assenza di diversi big tra i costruttori.
Chissà se si tratta delle prime avvisaglie di una rivoluzione che vedrà scomparire l'auto per come la conosciamo. Qualcuno ne è certo: in uno studio pubblicato nel 2017 negli Stati Uniti dal titolo The Disruption of Transportation and the Collapse of the Internal-Combustion Vehicle and Oil Industries ("La trasformazione radicale del sistema dei trasporti e il collasso delle industrie dell’auto e del petrolio") ed elaborato con il contributo di Tony Seba, docente della Stanford University, viene ipotizzata l'affermazione di un modello di “trasporto come servizio” gestito da società in grado di praticare prezzi talmente bassi da mettere fuori gioco le auto private.
Anche un super esperto del settore ha già cantato il requiem. Si tratta di Bob Lutz ex vicepresidente di General Motors, secondo cui costruire auto non sarà più necessario e invita chi possiede un’auto a disfarsene entro 5 anni. Per Lutz entro 20 anni guidare le auto non sarà più consentito e aziende come Uber, Lyft, Google e Apple prenderanno il posto dell'industria dell'automotive come la conosciamo attraverso la diffusione del car sharing unita alla guida automatica.
A guardare troppo in là nel futuro si sbaglia quasi sempre, quindi per ora quello che sappiamo è che è in atto un profondo cambiamento lungo due principali direttive: l'elettrico e la guida autonoma. Chissà se i nostri nipoti conosceranno mai il piacere della guida e il rombo dei potenti motori a benzina.
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