Truffe al casello per 200mila euro: 7 arresti a Milano
17 feb 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Non bastano i costi elevanti, si aggiunge anche il malaffare. La procura di Milano ha scoperto una truffa che alcuni casellanti avrebbero messo in piedi per intascare parte dei soldi dei pedaggi degli ignari automobilisti. Sono state individuate circa 5.000 anomalie al casello di Milano barriera Ovest sull'autostrada A7 per una truffa che si aggirerebbe intorno ai 200 mila euro. L'inchiesta è nata nel 2018 quando la Milano Serravalle Spa, che gestisce l'autostrada Milano-Genova, si è accorta di una significativa diminuzione dei proventi. Gli investigatori si sono messi al lavoro e anche tramite l'utilizzo di auto-civetta hanno scoperto il meccanismo, o per meglio dire i meccanismi visto che i sette casellanti rinviati a giudizio avevano escogitato diversi metodi per truffare la società di cui erano dipendenti.
In un caso il casellante teneva da parte un biglietto con un basso importo, poi quando arrivava un automobilista con un lungo chilometraggio invece di registrare il suo biglietto recuperava quello conservato, intascando la differenza. Un secondo metodo prevedeva invece la manomissione del display, che mostrava un importo più alto. Anche in questo caso la differenza era tutta appannaggio del truffatore. Il sistema più complesso invece portava ad oscurare direttamente la telecamera ai caselli così da sabotare il sistema di sblocco automatico dopo il transito del veicolo. I passaggi di tutte le auto successive erano manuali e molti di questi non registrati.
Il caso di cronaca evidenzia una volta di più le falle del sistema autostradale italiano, soprattutto alla luce dei recenti crolli tra cui quello (tragico) del ponte Morandi a Genova. Per quanto ci riguarda è interessante sottolineare i costi che gli automobilisti italiani devono sopportare. Secondo una recente inchiesta del settimanale Panorama le autostrade italiane sono tra le più costose in Europa con una media di 40 euro ogni 400 km, dove in Francia se ne spendono 33. Paghiamo inoltre aumenti del 2,75% all'anno, percentuale doppia rispetto all'inflazione. Se a tutto questo aggiungiamo anche i costi indiretti che episodi di illegalità ci impongono, è facile capire la frustrazione di un automobilista che magari deve andare a lavoro ogni giorno con la propria auto e che deve considerare anche i costi di benzina, Rc Auto, manutenzione, bollo, eccetera per un conto a fine anno che rischia di rendere l'automobile da mezzo democratico a elitario. Si spera che grazie all'attenzione politica oggi concentrata sulle società concessionarie delle autostrade, gli automobilisti possano veder calare almeno la voce relativa ai costi di pedaggio nel prossimo futuro.
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