Stress test, Ivass: promosse le assicurazioni italiane
16 dic 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Assicurazioni e stress test
Le compagnie assicurative italiane godono di buona salute. Ad affermarlo è l'Ivass (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) che pubblica i risultati dello stress test effettuato a livello europeo dall'Eiopa (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) su 236 compagnie in 30 Paesi. Per l’Italia hanno partecipato 16 compagnie operanti nei rami vita tradizionali, rappresentanti il 76 per cento del mercato nazionale in termini di relative riserve tecniche.
Gli stress test sono sostanzialmente delle simulazioni effettuate ipotizzando scenari realistici particolarmente difficili e in cui si valuta la risposta di grandi aziende come banche, assicurazioni eccetera. In questo caso la situazione simulata prevedeva due elementi di destabilizzanti (scenario “a doppio impatto”): rendimenti bassi per lungo tempo (“low for long”), associati a un improvviso aumento dei premi (“double hit”). Come avranno reagito le compagnie alla concomitanza di questi due fattori? O, detto in altri termini, le compagnie hanno abbastanza liquidità per restare “solvibili” anche con il prolungarsi di una situazione di crisi?
“L'effetto negativo sul sistema assicurativo italiano si presenta più contenuto che negli altri principali Paesi europei nello scenario 'low for long' e sostanzialmente allineato con gli altri principali paesi europei nello scenario 'double-hit'”. L'Ivass ricorda che la situazione di partenza, cioè prima dell'applicazione dei parametri dello stess test, vede “il sistema assicurativo italiano con un indice di solvibilità (Solvency2 ratio) relativamente alto, al 243% superiore alla media europea”. Insomma tradotto vuol dire che le compagnie italiane hanno retto il colpo. “Buon per loro!” direte, ma non è proprio così: la salute di un gigante assicurativo non è un fatto che riguarda solo i suoi azionisti e i suoi dipendenti. Immaginiamo un grattacielo che crolla: nella sua distruzione ucciderebbe non solo le persone al suo interno, ma anche innocenti passanti. Altrettanto quando un colosso dell'economia cade trascina con sé migliaia di persone che non avevano nulla a che fare con l'azienda in questione. L'esempio più lampante è quello della grande crisi del 2008 che, pur riguardando in prima battuta grandi banche d'investimento americane, ha fatto sentire (e continua a far sentire) i suoi effetti in tutto il mondo. Ecco perché bisogna che tutti ci auguriamo che le grandi aziende siano in salute e che vengano gestite con oculatezza e prudenza. Tant'è che questi stress test vengono effettuati da enti regolatori pubblici a livello nazionale e internazionale: ne va della salute dell'economia nel suo insieme.
Nonostante un risultato sostanzialmente positivo di questo stress test, l'Eiopa ha comunque stilato una serie di raccomandazioni per le compagnie assicurative europee per puntellare ulteriormente la loro stabilità.
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