Mercato auto: bene il 2019, ma ancora lontana la ripresa
27 gen 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Positivo sì, ma di poco. Il mercato dell'auto in Europa chiude il 2019 con un misero +1,2% rispetto al 2018 che comunque vale oro vista la congiuntura economica mondiale. Nell'area Ue più Efta (è il mercato che comprende anche Paesi dell'area non facenti parte dell'Unione come Norvegia o Islanda) le immatricolazioni sono state 15.805.752. A salvare il banco è stato il mese di dicembre che ha fatto registrare un incremento del 21,4%. Il risultato positivo dell'ultimo mese dell'anno è dovuto soprattutto alla forte pressione sul mercato delle case e dei concessionari per smaltire vetture con emissioni di CO2 che difficilmente sarebbero state vendute nel 2020.
Per quanto riguarda l’Italia, a dicembre si è registrato un incremento del 12,5%, mentre l'intero anno porta uno striminzito +0,3%. Il mercato italiano è ancora decisamente lontano dai livelli ante-crisi essenzialmente per la persistente debolezza del quadro economico. A trainare l'Europa è la Germania che su base annua cresce del 5% soprattutto grazie a un programma di bonus aziendali governativo; menomale verrebbe da dire, visto che il Paese tedesco è da sempre considerato la locomotiva dell'Ue. Non sarebbe bastato infatti il +1,9% della Francia a compensare i dati negativi di Gran Bretagna (-2,4%) che paga le incertezze della Brexit e Spagna (-4,8%).
Il mercato dell'auto è uno dei più importanti in economia, non solo perché a valore rappresenta una voce consistente del movimento di merci, ma anche per il suo significato implicito: si acquistano nuove auto quando c'è l'esigenza di spostarsi per lavoro o per altri motivi, manifestando quindi una dinamicità dell'area. Anche per l'Italia è fondamentale: pur non avendo case automobilistiche capaci di competere con i giganti tedeschi, americani o asiatici, tante aziende italiane forniscono componentistica e tecnologia agli altri produttori, soprattutto in Germania. Le auto poi muovono altri settori ad esso correlati come quello degli accessori, dei carburanti e delle assicurazioni auto. Da un punto di vista meno tecnico è anche apprezzabile il rinnovo del parco auto che si traduce in una maggiore sicurezza sulle strade.
La lunga coda della crisi tuttavia non è ancora finita e i dati del 2018 non sono ancora riusciti a colmare il gap con quelli del 2007 quando le immatricolazioni erano 16.003.436. Difficilmente il 2020 sarà foriero di ulteriori miglioramenti: l'anno appena iniziato si presenta con notevoli difficoltà per le restrizioni sulle emissioni di CO2 e per il persistere degli effetti negativi della demonizzazione del diesel.
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