Il futuro dell'assicurazione
24 ago 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Come sarà l'assicurazione del futuro? Non intendiamo tra un secolo, dove magari saremo tutti sulle colonie marziane, ma nel prossimo futuro: già dal 2021. Guardando a ciò che succede oggi già sappiamo alcune delle caratteristiche della polizza che verrà: sarà sempre più digitale e personalizzata. Noi speriamo anche più conveniente, ma questo potrebbe essere un risultato automatico, vedremo perché.
Digitalizzazione e personalizzazione vanno di pari passo. L'evoluzione nel corso degli ultimi anni ha tracciato la via: si è passato da polizze mono-blocco pesanti e granitiche dove valeva la regola del prendere o lasciare, a prodotti sempre più personalizzati, in cui decidiamo di attivare i servizi aggiuntivi che vogliamo. L'esempio classico è quello della Rc Auto che, fatto salvo la parte obbligatoria per legge, può essere arricchita da diversi servizi come il furto e incendio o il soccorso stradale, spesso scelti a seconda delle caratteristiche del mezzo. Questa linea di principio è stata estesa anche ad altro tipo di assicurazioni come quelle vita-salute. Pur raggiungendo una sempre maggiore personalizzazione, ci sono altre frontiere che le compagnie assicurative stanno cominciando ad esplorare. Si passa da una compilazione dell'assicurazione per pacchetti ad un approccio sartoriale della polizza, non è più quindi il cliente che sceglie i servizi più adatti in base alle sue esigenze, servizi che sono stati già decisi in partenza, ma il cliente arriva con la sua storia e la sua situazione e l'assicurazione viene disegnata sulle sue caratteristiche.
Un prodotto “taylor made” di questo livello deve necessariamente poter contare sull'apporto del digitale. Proprio come succede per i vestiti non si può infatti pensare di avere un prodotto sartoriale allo stesso prezzo di uno industriale; con il miglioramento degli strumenti digitali però la procedura potrebbe diventare snella ed efficace e facilitare il lavoro di creazione della polizza. Con strumenti digitali non limitiamoci a pensare alla compilazione di form eterni in cui scriviamo la data di nascita e altri noiosissimi passaggi, parliamo di integrazione di strumenti sofisticati capaci di dialogare tra loro e fornire dati (gli smartwatch, la scatola nera dell'auto, la domotica in casa...). Un'intelligenza artificiale capace di raccogliere e analizzare questi dati potrebbe fornire la base di lavoro che un consulente dovrebbe solo vidimare o limare.
La speranza è che tutto questo si traduca in un risparmio per il cliente che dovrà pagare solo per quello che davvero gli compete: per esempio il costo della mia assicurazione auto non può essere valutato solo dall'età, la residenza e gli incidenti fatti negli ultimi anni, si può inserire lo stile di guida, le multe per eccesso di velocità, i chilometri percorsi e gli orari abituali in cui l'auto viene usata e tanti altri dati che una scatola nera oggi è già in grado di raccogliere.
Confidiamo in un futuro dove l'assicurazione sia sempre più personale, non replicabile, vantaggiosa e tagliata sulle mie esigenze: proprio come un abito sartoriale cucita su misura e che non “faccia difetto” da nessuna parte...
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