Manovra: incentivi per le elettriche, nuove tasse per chi inquina
Cosa prevede la manovra per il mondo auto
11 dicembre 2018
Non è ancora legge, ma potrebbe diventarlo. L'accesa discussione di questi giorni riguarda un emendamento alla manovra finanziaria approvata alla Camera e che ora passa in discussione al Senato, che prevede incentivi per chi acquista auto elettriche e tasse più alte per le vetture più inquinanti.
Andiamo per ordine. L'emendamento di preciso stabilisce una tassa “progressiva”, destinata alle auto immatricolate tra il primo gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021 (anche quelle in leasing o precedentemente targate all’estero): l’importo oscillerebbe dai 150 euro per i veicoli che producono fra 110 e 120 g/km di CO2 per arrivare ai 3.000 euro di quelli che emettono oltre 250 g/km. Da quanto emerso finora, la nuova tassa sull’acquisto si aggiungerebbe al superbollo che già pagano - ogni anno, non una tantum - i proprietari delle auto sportive con potenze sopra i 250 kW (340 CV). Dall'altra parte ci sono gli incentivi statali per l’acquisto di auto di nuova immatricolazione (anche in leasing e senza alcuna rottamazione obbligatoria) a basso impatto ambientale, per le quali il governo sarebbe pronto a stanziare 300 milioni di euro l’anno per i prossimi 3 anni. Tre le fasce di incentivo previste per altrettante classi di emissione di anidride carbonica: da 0 a 20 g/km (6 mila euro di incentivo), da 20 a 70 (3 mila), da 70 a 90 (1.500). Criteri che, oltre ai modelli ibridi ed elettrici, potrebbero paradossalmente favorire le tanto vituperate auto diesel, specie se di piccola cilindrata, che emettono meno CO2 delle omologhe a benzina.
Il secondo punto da mettere in chiaro è che non è ancora legge in quanto manca l'approvazione in Senato. Non è da escludere un cambio in corsa visto che sono arrivate reazioni contrarie da varie parti.
“Finirà che gli operatori del settore auto e i lavoratori dovranno scendere in piazza insieme. Il governo è di nuovo riuscito a unire imprese e lavoratori nella protesta”, sottolinea il presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz. “Misura miope che non aiuta a rinnovare il parco auto” sostiene l’Unrae, l’associazione delle case estere in Italia, mentre per Federauto il provvedimento “disincentiva le vendite con gravi conseguenze occupazionali”.
Contrari tutti i sindacati. “Dal Governo l’ennesimo schiaffo all’industria nazionale e all’ambiente. Queste norme schizofreniche sono un danno per il Paese e i lavoratori”, afferma Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl. “Gli investimenti già programmati verranno messi in discussione, e le ripercussioni saranno pesantissime per l’occupazione”, spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim. Per il numero uno della Uilm, Rocco Palombella, “colpire il comparto dell’auto significa mettere a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro”. È una “misura estemporanea” anche per Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile automotive, che chiede al governo di “non investire per pochi, ma per le auto di massa ecologiche e nel car sharing ibrido ed elettrico”.
Festeggia il vicepremier Luigi Di Maio che ha scritto: “In legge di bilancio abbiamo introdotto un bonus malus sulle auto che permette di pagare meno tasse e avere meno aggravi in base a quanto fa di emissioni la macchina. Le auto elettriche costeranno di meno e finalmente le portiamo sul mercato, dove finora hanno avuto una quota irrisoria. Ci sarannofino a 6 mila euro di incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica”.
Continueremo a seguire la vicenda finché non sarà approvata in maniera definitiva, se state pensando di cambiare auto dunque meglio aspettare di vedere il testo definitivo.
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