L'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro: un obbligo di legge

In Italia, la tutela contro gli infortuni sul lavoro è garantita da un’assicurazione obbligatoria prevista dalla legge. L’ente pubblico incaricato di gestirla è l’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), istituito nel 1898 in risposta alla crescente industrializzazione del Paese.
Il sistema attuale è regolato dalla legge del 30 luglio 1968, che stabilisce l’obbligo di assicurazione per tutti i lavoratori subordinati, sia dipendenti sia equiparati.
Chi è obbligato ad assicurarsi
L’assicurazione Inail non è solo una protezione per il lavoratore, ma anche uno strumento che tutela, entro certi limiti, il datore di lavoro. La sua funzione è quella di coprire economicamente le conseguenze di eventi dannosi legati all’attività lavorativa, sia in forma improvvisa (infortunio) sia progressiva (malattia professionale). La legge impone l’assicurazione Inail a tutti i lavoratori subordinati, ma anche a figure che, pur non essendo formalmente dipendenti, sono considerate "equiparate", come ad esempio i soci lavoratori di cooperative, gli apprendisti, o i lavoratori a progetto in determinate condizioni.
L'Inail suddivide i lavoratori assicurati in quattro macro-categorie.
- Artigianato
- Industria
- Terziario
- Altre attività (una categoria residuale che include le professioni non classificate altrove).
Questa classificazione non ha solo una funzione burocratica, ma serve soprattutto a determinare il tasso di rischio associato a ogni attività, da cui dipende l'importo del premio assicurativo da versare annualmente.
Come si calcola il premio assicurativo Inail
Il premio assicurativo che il datore di lavoro deve versare all’Inail si calcola in base a un meccanismo preciso. Si prende la retribuzione annua del lavoratore e la si moltiplica per un coefficiente millesimale, il quale varia a seconda del livello di rischio connesso alla specifica mansione.
In altre parole, più il lavoro è considerato pericoloso, più il tasso sarà alto, e quindi maggiore sarà l’importo da pagare. Questo sistema consente di adeguare il contributo assicurativo alla reale esposizione al rischio, creando un principio di equità tra i diversi settori produttivi.
Malattia professionale e infortunio: due concetti distinti
L’assicurazione Inail non copre solo gli incidenti sul lavoro avvenuti in modo improvviso, ma anche le cosiddette malattie professionali, che sono danni alla salute causati da esposizioni prolungate a sostanze nocive o condizioni lavorative sfavorevoli.
A differenza dell’infortunio, che è un evento violento e improvviso, la malattia professionale si sviluppa nel tempo. Entrambe le situazioni, però, danno diritto al risarcimento, se riconosciute come correlate all’attività lavorativa svolta.
Infortuni domestici: tutela anche per le casalinghe
Un aspetto spesso poco noto è che anche le casalinghe possono essere coperte dall’assicurazione Inail, ma solo a determinate condizioni. Devono svolgere attività domestiche in modo esclusivo e continuativo, senza percepire retribuzioni e senza essere subordinate a nessuno.
In questi casi, se il reddito del nucleo familiare è inferiore a 4.648 euro annui, è lo Stato stesso a farsi carico del premio assicurativo. L’obiettivo è quello di garantire una forma minima di tutela anche a chi svolge lavoro non retribuito ma fondamentale per la vita familiare.
Cosa copre l’assicurazione Inail
L’assicurazione Inail copre due principali tipi di danno:
- inabilità temporanea, cioè una condizione che impedisce al lavoratore di svolgere la propria attività per un periodo limitato. In questi casi, l’Inail eroga un indennizzo giornaliero (detto "diario") per compensare la perdita di reddito;
- invalidità permanente, che comporta un danno irreversibile alla salute. L’indennizzo viene calcolato in percentuale, in base alla gravità dell’invalidità, e corrisposto in forma di unico versamento o rendita continuativa.
Obblighi e responsabilità del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha l’obbligo non solo di versare regolarmente il premio all’Inail, ma anche di rispettare le norme di sicurezza sul posto di lavoro. In caso contrario, e se si verifica un infortunio, può rispondere civilmente e penalmente.
Tuttavia, per quanto riguarda la responsabilità civile, il risarcimento diretto da parte del datore di lavoro scatta solo nel caso in cui una sentenza definitiva (cioè confermata anche in appello o in Cassazione) accerti una colpa specifica. Per la responsabilità penale, invece, il procedimento può partire anche in presenza di semplici violazioni gravi delle norme di sicurezza.
Importante sottolineare che, anche se il datore di lavoro non ha versato il premio, il lavoratore ha comunque diritto alle prestazioni Inail, mentre le conseguenze dell’inadempienza ricadranno esclusivamente sul datore.
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