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Il mercato dell'auto: tra declino e prospettive di rinnovamento

3 mar 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

assi franco 17ott

Il mercato auto continua a vivere profonde incertezze soprattutto per quanto riguarda le case europee e le vendite nel vecchio continente nonostante i tanti incentivi. Molti analisti puntano il dito sulle politiche europee per l’ambiente, considerate troppo penalizzanti a fronte di un impatto sul clima globale non significativo. Si calcola infatti che anche elettrificando tutte le vetture in Europa si abbatterebbe un misero 3,3% di emissioni a livello globale. Il problema è anche economico perché il comparto auto genera lavoro e ricchezza. Eppure la serie negativa continua inesorabile.

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I dati di vendita del 2025

Nel febbraio 2025, in Italia sono state immatricolate 137.922 autovetture, registrando un calo del 6,3% rispetto al medesimo mese dell'anno precedente. Complessivamente, nel primo bimestre le immatricolazioni hanno raggiunto 271.638 unità, segnando una contrazione del 6,1% sullo stesso periodo e un impressionante calo del 14,9% rispetto ai livelli ante-crisi del 2019. A livello europeo, i dati sono altrettanto preoccupanti: il mercato dell'auto nell'Europa Occidentale ha chiuso il 2024 con una crescita esigua dello 0,9% rispetto al 2023, ma con un calo del 18% rispetto al periodo pre-pandemia. In particolare, i maggiori mercati registrano forti contrazioni: la Francia ha perso il 6,2% rispetto a gennaio 2024 e il 26,1% rispetto a gennaio 2019, la Germania un -2,8% e il -21,9% rispettivamente, mentre anche l'Italia evidenzia un calo del 5,8% a gennaio 2024 e del 19,1% rispetto a gennaio 2019. Complessivamente, le immatricolazioni italiane per il 2024 si attestano a 1.558.704 unità, con una diminuzione dello 0,5% rispetto al 2023 e una flessione del 18,7% rispetto ai livelli del 2019, evidenziando una ripresa che fatica a ritornare ai volumi pre-crisi nonostante il PIL abbia già recuperato tali livelli.

La transizione green stenta a decollare

Il comparto auto rimane in crisi, aggravato da un contesto economico incerto e da politiche europee sempre più stringenti. Le misure per la transizione energetica, piuttosto che favorire l'adozione di nuove tecnologie, sembrano aumentare la pressione sul settore. Molti concessionari, infatti, riferiscono una bassa raccolta di ordini e un'affluenza insufficiente nelle showroom, con l'incertezza per la transizione energetica indicata come principale freno dal 60% degli operatori e i prezzi elevati del 58%. Inoltre, i vertici europei, in vista del Piano di Azione annunciato dal presidente della Commissione Ursula von Der Leyen, sembrano intenzionati a intensificare le normative sulla mobilità elettrica, rischiando di soffocare ulteriormente il mercato e di provocare ricadute negative sull'intera economia, con effetti a catena che andranno ben oltre il settore automobilistico.

Le ricadute sulle polizze auto

Nel contesto assicurativo, un parco auto rinnovato potrebbe rappresentare un'opportunità per ridurre i costi delle polizze RC auto. I veicoli moderni, infatti, sono equipaggiati con sistemi di sicurezza di serie che li rendono più sicuri, e molte compagnie assicurative considerano questo aspetto nel calcolo dei premi. Un parco auto più giovane e tecnologicamente avanzato non solo contribuirebbe a migliorare la sicurezza stradale, ma potrebbe anche portare a premi assicurativi più contenuti, favorendo un impatto positivo sull'inquinamento e sulla qualità della vita. Un rinnovo del parco auto, quindi, non è solo un segnale di ripresa economica, ma rappresenta un elemento chiave per un futuro più sostenibile e sicuro, che sia l’elettrico o altre scelte tecnologiche di un rinnovamento potremmo giovarci tutti.

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