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Normativa tfr o trattamento di fine rapporto

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Il Trattamento di fine rapporto o tfr è una somma che spetta di diritto ad ogni lavoratore subordinato alla fine del suo rapporto di lavoro con l'azienda. La riforma previdenziale del 2006 prevede che il lavoratore dipendente debba effettuare una scelta sulla destinazione del proprio trattamento di fine rapporto, per investirlo, rivalutarlo e poterlo usare come strumento di previdenza integrativa. Si tratta di una riforma che riguarda tutti i lavoratori dipendenti tranne quelli del settore pubblico. Le possibilità di scelta per la destinazione del trattamento di fine rapporto sono tre: lasciarlo in azienda, destinarlo a un fondo pensione aperto o a un fondo pensione chiuso. Vale, come si è già visto, il principio del silenzio assenso: se entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge o dall'assunzione in azienda, non è stata effettuata una scelta, il tfr verrà automaticamente assegnato al fondo pensione chiuso della propria categoria o azienda. Se invece si vuole lasciare il tfr in azienda, bisogna specificarlo con una comunicazione scritta ad un responsabile aziendale.

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Nel caso in cui si decida di lasciare il proprio tfr in azienda, la legge opera una distinzione tra le imprese con meno di 50 dipendenti e quelle con più di 50 dipendenti. Nel caso di aziende con meno di 50 dipendenti, il tfr rimane nella sua forma originaria in gestione al proprio datore di lavoro che poi lo destinerà al dipendente, al termine del rapporto lavorativo per dimissioni, licenziamento o pensionamento. Inoltre, è prevista la possibilità di chiedere fino a un terzo del trattamento di fine rapporto per spese mediche o domestiche dimostrabili. Nelle aziende con più di 50 dipendenti, invece, il datore di lavoro è tenuto a investire il tfr che rimane in azienda in un fondo di investimento comune. La scelta di affidare il tfr al proprio datore di lavoro può essere revocata, a favore di un investimento in un fondo pensione. Il contrario invece non è possibile. Infatti, una volta scelta la forma del fondo pensione, si può solo passare da un fondo pensione all'altro, ma non si può scegliere di riaffidare il trattamento di fine rapporto al proprio datore di lavoro. Quando il trattamento di fine rapporto viene affidato ad un fondo pensione chiuso, quindi di categoria, gode di un particolare vantaggio, che è un versamento obbligatorio anche da parte del proprio datore di lavoro, al quale si può sommare anche un versamento obbligatorio deducibile dalle tasse, che è quindi possibile sottrarre alla propria dichiarazione dei redditi, in base alla quale vengono calcolate le tasse che si devono pagare. L'importo massimo deducibile, per questo versamento, non può superare i 5.164 euro.

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