Fondi pensione chiusi

Per fondi pensione chiusi (o negoziali) si intendono tutti i fondi pensione destinati a specifiche categorie professionali o a dipendenti di una singola grande azienda. Sono quindi detti "chiusi", perché non aperti a tutti ma a disposizione solo di una categoria di lavoratori e "negoziali", perché la loro creazione è frutto della contrattazione dei sindacati o delle associazioni di categoria dei lavoratori, generalmente in base ai contratti nazionali di categoria (ad esempio dei lavoratori chimici, tessili, metalmeccanici). Possono anche essere legati ad un determinato ambito territoriale, che può essere una provincia autonoma o una regione. Al momento, in Italia, esistono in totale 25 fondi pensione chiusi.
In breve
Il fondo pensione chiuso (o negoziale) è una forma di pensione complementare riservata a specifiche categorie di lavoratori, come quelle di un determinato settore (es. metalmeccanici) o di una singola azienda. Nasce da accordi collettivi tra sindacati e associazioni di categoria, motivo per cui è detto "negoziale". A differenza dei fondi aperti a tutti, l'adesione è limitata a una platea definita di lavoratori. Si alimenta con i contributi del lavoratore, una quota versata dal datore di lavoro e il TFR, risultando spesso più vantaggioso di altre forme pensionistiche. La gestione vede una partecipazione paritetica di rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro.
Mentre l'adesione ad un fondo pensione è comunque volontaria, quella al fondo pensione chiuso della propria categoria è obbligatoria per i lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda il lavoratore autonomo, invece, c'è la possibilità di scegliere fra l'adesione ad un fondo pensione chiuso (quello della propria categoria professionale) ed un fondo pensione aperto. Nel secondo caso bisogna però poi aspettare 3 anni (o anche 5 se il fondo è stato appena costituito) per poter effettuare il passaggio ad uno aperto.
Ai fondi pensione chiusi si può destinare sia il trattamento di fine rapporto che un contributo, che può essere fisso o volontario e saltuario. Il fondo di pensione chiuso è generalmente più vantaggioso di quello aperto perché le fonti di alimentazione (vale a dire, i flussi di denaro che lo fanno crescere) possono essere di diversa natura. Ci sono i contributi del singolo lavoratore che partecipa al fondo pensione (che non possono essere superiori al 2% dello stipendio lordo del lavoratore), il versamento obbligatorio del datore di lavoro; la gestione del trattamento di fine rapporto (TFR), che il lavoratore ha facoltà di destinare anche al fondo pensione cui partecipa. I fondi pensione chiusi possono essere gestiti da organismi autonomi, ma nei loro organi di controllo ci sono sempre anche delle ampie rappresentanze dei lavoratori per i quali è stato istituito il fondo pensione: essi devono necessariamente rappresentare almeno il 50% dell'assemblea di gestione del fondo. Generalmente, i fondi pensione chiusi si avvalgono degli stessi canali di distribuzione dei fondi pensione aperti: questi possono essere tipicamente le società di investimento mobiliare (Sim), le banche (bancassicurazione), e le compagnie di assicurazione.
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