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Come funziona l'assicurazione per le auto aziendali?

passaggio chiavi automobile

Le auto aziendali sono sempre più diffuse, sia per agevolare gli spostamenti dei dipendenti sia per garantire maggiore efficienza all’interno delle imprese. Esattamente come le vetture private, però, anche i veicoli intestati a una società devono essere protetti da una polizza assicurativa adeguata. Ma quali sono le caratteristiche principali di un’assicurazione auto aziendale, chi può guidare questi veicoli e quali coperture conviene includere? In questa guida trovi tutte le risposte, con esempi pratici e consigli utili per scegliere la soluzione migliore.

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Sommario

Cos’è l’assicurazione auto aziendale

L’assicurazione auto aziendale è una polizza dedicata ai veicoli di proprietà o in leasing di un’impresa, messi a disposizione di dipendenti, manager o collaboratori. Viene stipulata direttamente dall’azienda, che diventa responsabile della copertura assicurativa e delle eventuali spese.

Si tratta di una polizza obbligatoria al pari della classica RC Auto, ma adattata alle esigenze del mondo del lavoro. Il suo scopo è duplice: tutelare i veicoli aziendali in caso di danni o sinistri e garantire la sicurezza di chi li utilizza. Un aspetto importante è che questa copertura può riguardare sia una singola auto sia un’intera flotta aziendale, semplificando la gestione assicurativa e riducendo i costi.

Differenze tra polizza aziendale e privata

A livello burocratico, la polizza aziendale funziona come quella tradizionale: l’iter di stipula e gestione resta invariato e anche la classe di merito segue le regole consuete. Questo significa che un dipendente che guida un’auto aziendale può trasferire il proprio attestato di rischio su un veicolo personale, mantenendo lo storico assicurativo.

La vera differenza risiede nel fatto che il contratto è intestato all’azienda e non al singolo conducente. Inoltre, le compagnie offrono formule diverse per regolare chi può guidare:

  • guida libera, che consente l’uso del veicolo a chiunque abbia la patente, ma con un premio assicurativo più elevato;
  • guida esperta, che limita la copertura a conducenti con più anni di esperienza, riducendo i costi medi della polizza;
  • guida esclusiva, che prevede un unico guidatore, scelta conveniente solo in casi particolari.

Queste soluzioni permettono alle imprese di adattare la polizza alle proprie necessità operative, bilanciando costi e livello di protezione.

Chi può guidare un’auto aziendale

La questione più dibattuta riguarda chi effettivamente può mettersi al volante di un’auto intestata all’azienda.

In generale, l’assicurazione copre solo i conducenti autorizzati dalla società. Tuttavia, la normativa prevede alcune eccezioni: ad esempio, un parente di un socio può guidare un veicolo aziendale se non si tratta di un autocarro o se non è previsto un compenso.

Va anche ricordato che, quando una persona diversa dall’intestatario utilizza l’auto aziendale per più di 30 giorni, il suo nome deve essere riportato sul libretto di circolazione e comunicato alla Motorizzazione.

Esiste inoltre la distinzione tra:

  • uso esclusivamente aziendale, in cui il veicolo è legato solo all’attività lavorativa;
  • uso promiscuo, che consente al dipendente di utilizzare l’auto anche al di fuori dell’orario di lavoro, per esigenze personali o familiari.

Questa differenza influisce sia sulla gestione dell’assicurazione, sia sulla tassazione, soprattutto quando si parla di fringe benefit e deducibilità.

Cosa copre l’assicurazione auto aziendale

La copertura di base è la Responsabilità Civile, che tutela dai danni causati a terzi durante la circolazione. Oltre a questa, le imprese possono scegliere di ampliare la protezione inserendo garanzie accessorie.

Tra le più comuni troviamo:

  • kasko, utile per danni da collisione, urti o ribaltamenti, anche senza coinvolgimento di altri veicoli;
  • furto e incendio, per proteggere i veicoli aziendali in caso di eventi imprevisti;
  • eventi naturali e vandalismo, sempre più richiesti per coprirsi da danni atmosferici o da atti intenzionali;
  • infortuni del conducente, per garantire un sostegno economico al dipendente coinvolto in un sinistro.

Scegliere le giuste estensioni permette all’azienda di avere una polizza realmente completa, riducendo i rischi economici derivanti da danni non previsti dalla sola RC Auto.

Innovazioni e vantaggi fiscali

Negli ultimi anni le compagnie hanno introdotto soluzioni più tecnologiche, come le polizze telematiche. Grazie a dispositivi installati a bordo, l’azienda può monitorare lo stile di guida dei dipendenti e ridurre i costi assicurativi se il comportamento risulta virtuoso. Questo approccio è particolarmente apprezzato nelle flotte aziendali, dove la gestione del rischio è fondamentale.

Dal punto di vista fiscale, l’auto aziendale rappresenta anche un benefit per il dipendente. Le regole sulla deducibilità variano in base alle caratteristiche del veicolo e all’uso esclusivo o promiscuo. In particolare, i veicoli a basse emissioni godono di trattamenti fiscali più favorevoli, incentivando le aziende a rinnovare il parco auto con modelli ibridi o elettrici.

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