Cos'è e come si calcola il superbollo delle auto di lusso
Che cos'è il superbollo
Il superbollo è una tassa automobilistica obbligatoria, così come è obbligatoria l'assicurazione RCA (rc auto), per i possessori di autoveicoli per il traporto promiscuo di cose e di persone, la cui potenza supera una certa soglia. È stata introdotta per la prima volta nel 1976, ha subito l'abrogazione nel 1997 ma è poi stata reinserita nel 2011, anche se quella attualmente in vigore non ha in realtà molti punti in comune con la prima.
Nella seconda versione, questa tassa era dovuta da parte di chi fosse risultato possessore di un veicolo con potenza fino a 225 kW (legge n. 98 del 6 luglio 2011). Prevedeva il pagamento di un aliquota pari a 10 € in più per ogni kW in eccesso. Nello stesso anno, però, è stata approvata una nuova legge (n. 201 del 6 dicembre 2011) che ha ulteriormente modificato l'aliquota, raddoppiandola e portandola a 20 €. Nella stessa legge è stato anche abbassato il limite soglia oltre il quale l'auto diventa soggetta al superbollo, che è passato dai precedenti 225 kW agli attuali 185 kW.
Viene, quindi, considerato un'addizionale che va a sommarsi al bollo tradizionale e a differenza di questo non è un'imposta regionale ma è un'imposta erariale. Il bollo tradizionale è di competenza dell'Agenzia delle Entrate solo nelle regioni e nelle provincie a Statuto Speciale, in tutti gli altri casi confluisce nelle casse regionali.
Sono ovviamente tenuti al pagamento i proprietari dell'auto, in relazione alla prima immatricolazione della vettura, ma il versamento della tassa è obbligatorio anche per chi è utilizzatore di una vettura in leasing, con le stesse modalità di un proprietario. Se il mezzo su cui ricade la tassa viene ceduto, è tenuto al pagamento colui che ne risulta proprietario nell'ultimo giorno utile per il versamento della quota annuale.
L'imposta di superbollo è valida per un intero anno a partire dal momento del pagamento. L'ammontare del superbollo non è costante per tutta la durata della vita del veicolo ma va a scalare con il trascorrere del tempo. In particolare, il superbollo auto subisce una decurtazione del 40% una volta trascorsi 5 anni dalla prima immatricolazione, del 70% dopo 10 anni e dell'85% dopo 15 anni dalla prima immatricolazione.
Dopo 20 anni dalla costruzione, il proprietario non è più tenuto al versamento del superbollo. Il pagamento deve avvenire mediante compilazione del modulo F24 (codice 3364) con i dati relativi all'identificazione univoca del veicolo. Se la quota del superbollo non viene versata, oppure se viene versata in quantità non adeguata in base a quanto richiesto, è prevista una sanzione amministrativa pari a al 35% della tariffa evasa.
Come si calcola il superbollo
Calcolare il superbollo auto è molto semplice: sul sito dell'Agenzia delle Entrate è stata prevista un'apposita pagina in cui, una volta inseriti i dati del veicolo e l'anno di riferimento per il pagamento della tassa, viene esattamente indicato l'ammontare da versare nelle casse erariali. Il calcolo manuale è molto semplice.
Conoscendo la soglia minima di partenza del calcolo, che attualmente è fissata a 185 kW, è sufficiente sottrarre dalla potenza effettiva quella minima per il pagamento. Questo risultato va moltiplicato per l'aliquota imposta dallo Stato, ossia 20. Quindi, facendo un esempio pratico, se si dispone di una vettura con potenza di 305 kW, il calcolo diventerebbe: (305-185)kWx20€= 2.400 €. Questo è l'ammontare del superbollo da pagare annualmente fino al 5 anno di vita della vettura, in aggiunta al bollo auto tradizionale.
Tuttavia, esistono ulteriori varianti per l'effettivo corrispettivo che dev'essere versato come superbollo, perché la legge di riferimento prevede alcune riduzioni in determinate situazioni. In particolare, se la vettura è stata immatricolata da meno di 5 anni, il proprietario (o l'utilizzatore) ha diritto a una riduzione di 12 € per ogni kW in eccesso.
Se la vettura ha più di dieci anni, la riduzione viene dimezzata a 6 € per ogni kW superiore a 185 e se supera i 15 anni si ha diritto a uno sconto di 3 euro per ogni kW eccedente. Questo calcolo avviene in ragione di un discorso legato ai fattori di inquinamento, presupponendo che le vetture di più recente immatricolazione abbiano un impatto minore sull'ambiente rispetto a quelle di produzione più datata.
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