Cani e gatti in cabina: ecco le nuove regole
28 mag 2025 | 2 min di lettura

Cambiano le regole per il trasporto di animali in aereo: potranno accedere alla cabina anche quelli più grandi, con un peso superiore agli 8 kg, fino a ora costretti a viaggiare in stiva. È meglio specificare subito, però, che non si tratta di un obbligo. L’Enac (l’autorità che regola l’aviazione civile in Italia) ha infatti stilato delle linee guida, che la singola compagnia può decidere o meno di applicare.
Le nuove linee guida
Innanzitutto, gli animali in cabina devono viaggiare in un trasportino, che potrà essere collocato anche sui sedili, assicurato tramite le cinture di sicurezza o altri sistemi di ancoraggio.
Il trasportino deve essere posto in prossimità del finestrino e non deve occupare dei posti con accesso diretto a uscite di emergenza o nei quali la sua presenza possa impedire ai membri dell’equipaggio di svolgere i propri compiti, ostruire l’accesso agli equipaggiamenti di emergenza oppure ostacolare l’evacuazione di emergenza.
Alla cabina può accedere un numero massimo di animali domestici, fissato dalla compagnia sulla base della tipologia di aeromobile.
Le linee guida prevedono anche la definizione di procedure specifiche: il comandante, l’equipaggio ed eventualmente gli altri passeggeri devono essere preventivamente informati nel caso di trasporto di animali domestici che eccedono gli 8 kg. Dovrà infine essere concordata con il prestatore di servizi di assistenza a terra una procedura che, spiega l’Enac, “consenta di bilanciare le esigenze dei passeggeri privi di pet con quelle dei passeggeri accompagnati dai Pet”.
Quanti casi si verificano?
Da anni, i proprietari di cani e gatti – sempre più propensi ad assicurare e portare con sé i propri cuccioli anche in viaggio - chiedevano una maggiore apertura al trasporto in cabina.
Le statistiche, afferma l’Enac nella premessa alle linee guida, indicano “un basso tasso di incidenza”: su 161.335 animali trasportati in stiva nel 2024, si sono registrati 13 incidenti, 10 dei quali mortali. Le cause più frequenti includono stress acuto (ad esempio infarto), soffocamento (attribuito a problemi di ventilazione), aggravamento di condizioni mediche preesistenti, incidenti da caduta o cedimento del trasportino.
Non è però questione di numeri e statistiche: “Ogni singolo caso - continua l'ente - rappresenta una tragedia per l'animale e il suo proprietario e solleva preoccupazioni significative sul benessere e sulla sicurezza delle procedure di trasporto”.
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