Auto elettriche, bonus esaurito in poche ore. E adesso?
7 nov 2025 | 2 min di lettura

Il bonus elettrico è andato esaurito in meno di 24 ore: tanto è bastato per prosciugare il plafond di circa 595 milioni di euro destinato alle vetture a basse emissioni. Secondo Sogei, la società che ha gestito le procedure, sono stati generati 55.680 voucher. Cosa succede adesso per chi ne ha ottenuto uno? E per chi invece lo ha mancato?
I vantaggi del bonus
Il bonus è andato via in fretta nonostante le importanti restrizioni di partenza. Era infatti destinato solo all’acquisto di vetture elettriche da parte di persone fisiche con un Isee inferiore a 40.000 euro e alle microimprese. Non solo: l’accesso era riservato solo a residenti o aziende con sede legale in determinate aree urbane: le città con più di 50.000 abitanti e il loro hinterland.
Visto l’obiettivo di ringiovanire il parco circolante, è anche necessario rottamare un veicolo termico fino a Euro 5. Il vantaggio è notevole: fino a 11.000 euro per le famiglie e fino a 20.000 euro per i veicoli commerciali delle microimprese. Sconti che riducono di molto il prezzo di acquisto e si vanno a sommare ad altri vantaggi elettrici, dalle spese per l’alimentazione ridotte alla libertà di circolazione fino a polizze assicurative più leggere proposte da alcune compagnie.
Dal bonus all’acquisto
La mole di domande arrivate a partire dal 22 ottobre, giorno del click day, non ha solo esaurito i fondi in poche ore. Ha anche bloccato la piattaforma, tanto da far dubitare sulla legittimità dei voucher emessi. Dopo un blocco tecnico, però, il sito è ripartito e il ministero ha confermato la bontà dei voucher.
Chi ne ha ottenuto uno, ha potuto scaricare un QR code e un codice a barre, da stampare e da portare in un concessionario accreditato, dove potrà applicare lo sconto all’atto di acquisto. Persone fisiche e microimprese hanno 30 giorni di tempo. Poi, il voucher decadrà.
Le (poche) speranze degli esclusi
E per chi non ha un voucher valido? Nell’immediato, la speranza è affidata alla possibilità che una parte dei voucher emessi scada o non venga validato dal concessionario. In questo caso, si torna a chi è in “lista di attesa”. Sembra invece smentito, al momento, un secondo click day.
L’altra speranza, sulla quale però al momento non ci sono né certezze né indiscrezioni, sta nel varo di nuovi incentivi, richiesti dalle associazioni dei produttori. Il tema però è, come sempre, legato alle coperture finanziarie della misura.
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