Rottamazione auto: cosa c'è da sapere

Come demolire un veicolo   

I numerosi incentivi proposti dalle case automobilistiche e dalle finanziarie invogliano all'acquisto o al noleggio di un'auto nuova ed ecologica. Quella in nostro possesso può essere venduta al mercato dell'usato (ricavandoci qualcosa), oppure rottamata, ma come fare per demolirla? Sicuramente esiste una procedura specifica da seguire per la rottamazione della propria auto, sapendo già in anticipo che demolire il veicolo significa cancellare il mezzo dai Pubblici Registri. In termini semplici con la rottamazione di un'auto è come se ci si spogliasse della proprietà di una vettura che, ceduta in appositi centri di raccolta autorizzati, verrà adeguatamente smistata, pezzo dopo pezzo. A stabilire cosa fare per demolire un'auto è la stessa ACI che, sul suo sito, delinea le procedure necessarie affinché la demolizione del veicolo venga a buon fine.

Per rottamare la propria auto in tutta sicurezza bisogna sapere fin da subito se sulla stessa ci siano o meno fermi amministrativi: il fermo amministrativo è un atto che impedisce, al proprietario della vettura, qualsiasi attività come la vendita, il noleggio e la demolizione. Il fermo amministrativo serve a garantire l'adempimento di un debito a carico del proprietario e viene emanato esclusivamente da un ente pubblico. Può essere il fisco, il Comune, l'INPS o la Regione ma per sapere se sul proprio veicolo è stato iscritto un fermo amministrativo sarà necessario procedere mediante visura. Quest'ultima può essere fatta sia online che recandosi presso uno degli uffici ACI ed il costo della procedura è di pochi euro (5 euro se si procede per targa, 45 euro se si procede per nominativo). Una volta verificato se esistono o meno atti che impediscono di demolire un'auto sarà possibile procedere affidandosi direttamente alla concessionaria o alla succursale ove si intende acquistare il prossimo veicolo.

Infatti molto spesso sono le stesse succursali ad occuparsi della rottamazione di una vettura essendo convenzionate con appositi centri di smistamento autorizzati. Inoltre le procedure di rottamazione affidate alle concessionarie permettono di ottenere numerosi incentivi, come ad esempio quelli che prevedono sconti sul prezzo finale di un'auto nuova: è un affare allettante qualora si è intenzionati a cambiare il proprio veicolo. Al momento della consegna sarà necessario avere con sè alcuni documenti per demolire l'auto, che consistono nelle targhe, nella carta di circolazione (così detto libretto) e nel certificato di proprietà cartaceo (quel foglio filigranato dell'ACI che attesta chi è il proprietario della vettura). Se uno di questi documenti è andato smarrito è possibile presentare la denuncia (o la dichiarazione sostitutiva di denuncia) che attesta lo smarrimento incolpevole da parte del proprietario. Qualora si è in possesso del certificato di proprietà digitale non è necessario ottenerne copia cartacea per la demolizione del veicolo, ma gli stessi centri autorizzati potranno utilizzare il documento digitale per procedere alla rottamazione. Con la consegna dei documenti appena indicati il veicolo potrà essere definitivamente cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), sollevando da qualsiasi responsabilità penale e civile l'ex proprietario della vettura: in altri termini da questo momento in poi per qualsiasi utilizzo venga fatto della vettura da rottamare non ne risponderà più il vecchio detentore.

Per deresponsabilizzare da qualsiasi uso dell'auto è fondamentale che il proprietario sia in possesso del certificato di rottamazione, rilasciato dalla concessionaria ove si è aperta la pratica di demolizione dell'auto. Sul documento saranno apposti una serie di dati identificativi (quali il nome ed il cognome, gli estremi di identificazione del veicolo - targa, modello, classe, ecc... - i dati identificativi di chi rilascia il certificato, data e ora di rilascio del documento, impegno alla cancellazione dai PRA, ecc...) che serviranno ad attestare la cessione definitiva del veicolo ai centri autorizzati. D'ora in avanti il proprietario potrebbe rispondere solo di eventuali responsabilità fiscali come ad esempio il mancato pagamento del bollo auto o di multe prese mediante l'utilizzazione del veicolo prima della rottamazione. In effetti la responsabilità fiscale permane anche qualora l'auto sia stata demolita da uno sfasciacarrozze poiché non dipende strettamente dal possesso attuale o meno del veicolo. Le procedure appena delineate sono simili anche qualora si decida di recarsi direttamente presso un centro di raccolta autorizzato senza avvalersi dell'intermediazione di una concessionaria. Gli autodemolitori hanno gli stessi obblighi previsti per le succursali e devono rilasciare il certificato di rottamazione con impegno alla cancellazione presso i pubblici registri. E' dovere dell'ex proprietario accertarsi la definitiva cancellazione mediante visura e, nonostante questo possa comportare ulteriori costi, potrebbe prevenire situazioni incresciose. I costi per la demolizione di un'auto sono standard e si aggirano attorno alle 60 euro: si tratta di costi previsti per legge, poiché

  • 13,50 euro sono gli emolumenti ACI,
  • 32 euro sono dovute se si presenta il certificato di proprietà,
  • 48 euro sono dovute se, al posto del certificato di proprietà, si utilizza il modello NP3D in caso di certificato di proprietà digitale.

A tali costi potrebbe aggiungersi l'eventuale spesa per il trasporto del veicolo presso il centro di raccolta autorizzato, soprattutto qualora trattasi di un'auto non funzionante, incidentata ed inutilizzabile. Il prezzo è quello richiesto dall'azienda di soccorso stradale che offre il servizio, poiché non sempre è possibile provvedere da sè. Si pensi ad una vettura non regolare (con luci e freni che non funzionano, senza olio, pericolosa da guidare) ed all'eventualità di prendere una multa se si guida su strada.

Simile procedura è prevista qualora si intenda demolire un'auto all'estero, avvalendosi dei centri di raccolta autorizzati di un paese fuori dall'Italia. Questa procedura è necessaria solo qualora il veicolo è registrato nel nostro Paese anche se circola in una nazione differente: è possibile chiedere al PRA la cessazione della circolazione per demolizione. Saranno necessari gli stessi documenti (certificato di proprietà, targhe, libretto di circolazione, certificato di proprietà digitale) a cui si aggiunge la certificazione di avvenuta demolizione rilasciata dal centro di demolizione estero. Anche in questo caso è importante accertarsi dell'avvenuta cancellazione e della conformità dei certificati rispetto alla legge, oltre a verificare l'assenza di carichi pendenti fiscali, di fermi amministrativi e di eventuali responsabilità per il proprietario dell'auto.

Infine, è possibile guadagnare qualcosa sull'auto da rottamare? Certamente, se pezzi di ricambio e motore sono in ottimo stato. I portali telematici per la compravendita fra privati sono pieni di ricambi originali venduti a prezzi di mercato. Ad essere maggiormente richiesti sono il motore, i freni, l'albero di trasmissione, parti in metallo (sportelli, sportellone), paraurti, sedili e specchietti. In molti consigliano di smontare i pezzi migliori e rivenderli alle officine o direttamente online, informandosi sui prezzi di rivendita. Ad essere gettonati sono i pezzi di ricambio per le macchine d'epoca, in quanto essendo difficili da trovare possono essere venduti anche a peso d'oro. Ovviamente tutto dipende dall'ottimo stato del veicolo ed eventualmente dall'uso che se ne vuole fare prima della rottamazione, poiché non sempre gli incentivi dei concessionari vertono su auto inutilizzabili. È importante quindi informarsi sul regolamento delle case automobilistiche qualora prevedano incentivi alla rottamazione, prima di smontare la propria auto ed acquistarne una nuova.

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