Uguaglianza nel valore dei coefficenti per i rimborsi
Tabella nazionale per il risarcimento del danno biologico
10 aprile 2013
È discussione aperta sul decreto del Presidente della Repubblica ribattezzato "taglia risarcimenti", ovvero il regolamento che attua l'art. 138 del Codice delle assicurazioni private per stabilire a livello nazionale i valori economici per la liquidazione del danno biologico permanente dovuto a incidenti stradali, sia di lieve entità sia più gravi (fino a 100 punti di invalidità). Un provvedimento dall'iter lunghissimo (sette anni) che rischia di dover aspettare ancora mesi per l'approvazione, ma la cui importanza è evidente: la nuova tabella, infatti, ha lo scopo di uniformare le singole tabelle utilizzate dai Tribunali perché non ci siano differenze sostanziali nel valore dei coefficienti applicati e il rimborso sarà uguale in tutta Italia.
La tabella nazionale, elaborata da una commissione del Ministero della Salute, ha sollevato numerose polemiche perché di fatto prevede un calo dei risarcimenti alla persona in caso di incidente stradale. Allo stesso tempo, secondo l’Ania, questo renderebbe possibile l'abbattimento del costo delle polizze auto, che potranno subire un calo intorno al 4-5%. Una prospettiva criticata da più parti, a cominciare dall'Associazione italiana familiari vittime della strada che ha chiesto di bloccare il decreto e di adottare a livello nazionale i valori risarcitori applicati dal Tribunale di Milano, in media maggiori del 10-15% rispetto a quelli della tabella nazionale. Il decreto del presidente della Repubblica, che rischia ora di essere congelato, prevede un aumento del risarcimento fino al 30% a seconda del caso specifico. I valori base, che variano in base alla percentuale di invalidità e l'età della vittima, sono in media superiori a quelli degli altri Paesi, dove viene incluso anche il danno morale.
Per esempio, secondo i calcoli dell'Ania, un 40enne che ha subito un danno permanente del 25% in Italia avrà un risarcimento di 296.400 euro, in Francia di 170mila e in Germania di 70mila euro.
di Eleonora Della Ratta
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